Lara Ponticiello, la 23enne di Gonzaga stroncata da una meningite fulminante

La ragazza stava frequentando un master di lingue, la sua grande passione, a Berlino. Poi il malore improvviso e la scomparsa nel giro di tre giorni

Lara Ponticello il giorno della laurea

Lara Ponticello il giorno della laurea

Lara Ponticiello stava vivendo il suo sogno. Era a Berlino per migliorare il suo tedesco, già di livello vista la laurea triennale in lingue ottenuta con 110 all’Università di Bologna, quando è stata colta da una meningite fulminante. Un malore improvviso che, a soli 23 anni, l’ha portata via nel giro di tre giorni. Venerdì il viaggio in ospedale dopo le prime avvisaglie di malessere, che tuttavia sembravano essere state risolte. Poi sono affiorate complicanze cliniche che hanno portato al ricovero in ospedale, dove la giovane è entrata in coma e dove è morta domenica sera. 

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Una notizia, quella della sua scomparsa, che ha scosso diverse comunità a cui Lara era legata. A partire da quella della città di Gonzaga dove viveva ormai da anni. Prima, negli anni della sua infanzia, la famiglia Ponticiello non stava nel Mantovano ma a Reggiolo, in Emilia-Romagna, dove la madre Roberta faceva l’educatrice in una scuola. L’insegnamento ha sempre ricoperto un ruolo centrale nella vita di Lara. Infatti, dopo aver concluso gli studi al Liceo Linguistico Manzoni di Suzzara, nel 2022 la 23enne si è laureata col massimo dei voti in Lingue e letteratura straniera all’Università di Bologna. Il corso di studi scelto da Lara era incentrato sullo studio del russo e del tedesco finalizzato all’insegnamento.

Durante il triennio era stata in erasmus all’Università di Lipsia, dove aveva potuto migliorare il suo parlato in tedesco e in inglese. Le lingue e l’insegnamento, due grandi passioni che Lara voleva trasformare nel suo lavoro. Nel tempo libero dava anche ripetizioni proprio di tedesco e di russo ai ragazzi della zona. Era al secondo anno di un master in lingue dell’università di Bologna e si trovava a Berlino per un altro erasmus. Nella capitale tedesca è stata raggiunta dalla famiglia, mamma Roberta, papà Simone e i fratelli gemelli Gaia e Loris.