Mantova, 20 gennaio 2018 - Con un appostamento durato tutta la notte, alle prime luci del giorno tre bracconieri sono finiti nella rete tesa da Provincia, Parco del Mincio, Fipsas. L'operazione coordinata svolta questa notte a Mantova, ha permesso di bloccare l'illecito traffico di pescato che il gruppo aveva effettuato per ore sul lago Inferiore, in zona diga Masetti, mettendo in atto una vera e propria strage di pesce, anche autoctono. I bracconieri per catturare le prese usavano la corrente elettrica. 891 i capi contati dagli agenti della Fipsas, intervenuti in gran numero assieme agli agenti ittico venatori della Provincia e Gev del Parco.
L'operazione si è conclusa con il sequestro di un furgone, due barche, reti, con la liberazione di alcune decine di carpe di grosse dimensioni trovate ancora vive e con la denuncia di tre persone, tutte di nazionalità rumena. Uno di loro, recidivo, è residente in un comune della provincia di Mantova. I tre sono stati condotti in Questura. Il Parco si costituirà parte civile e chiederà i danni. Impressionante la scena che si è presentata agli operatori quando sono riusciti a bloccare il furgone al termine della lunghissima battuta di pesca illegale: stivato in sacchi assieme a due barche, c'era una montagna di pesca, circa 36 quintali la quantità stimata. La specie più colpita, con 576 capi catturati, è autoctona: carpe di grandi dimensioni. Nelle reti erano però finiti anche 150 carassi e una varietà di siluri, luccio perca, aspio, qualche branzino e un luccio.