Variante Omicron: scoperti i primi casi in Lombardia. Sono a Milano, Lodi e Magenta

Sono stati processati all'ospedale Sacco. Scattata l'operazione di tracciamento

Lodi - A  Lodi è arrivato il primo caso della variante Omicron. La scoperta poche ore fa nei laboratori dell'ospedale Sacco di Milano. In totale sono quattro i casi scoperti a Milano, Lodi e Magenta, i primi in Lombardia. Dopo il manager Eni di Caserta che il 27 novembre scorso era passato da Milano ed era stato il primo paziente italiano contagiato dalla Omicron (la variante fino a tre volte più contagiosa della Delta) questi nuovi casi testimoniano che anche in Lombardia la variante che viene dal Sudafrica si sta diffondendo.

L'Ats di Milano adesso sta procedendo per iniziare il tracciamento e il successivo sequenziamento di questi quattro casi, con tamponi a tutti i contatti di questi pazienti contagiati dalla Omicron, secondo il protocollo diramato dal Ministero della Salute. Le autorità sanitarie lombarde e milanesi che stanno monitorando i nuovi casi Omicron, non sono sorpresi della scoperta della nuova variante che "era attesa e prevedibile", come sta succedendo in tutta Europa e in altre regioni italiane. Per il momento però non si è registrato un boom di casi. Anche nel Lodigiano dove il 93% della popolazione è vaccinata con almeno una dose di vaccino anti-Covid, la situazione appare sotto controllo.

I nuovi casi sono in costante aumento, ma la pressione sugli ospedali del territorio è minima. Solo i Pronto soccorso di Lodi e Codogno stanno registrando qualche aumento negli accessi da parte di pazienti con sintomatologie sospette legate al contagio dal virus. Ma nulla di estremamente preoccupante.

Ha invece creato qualche difficoltà ai medici di base del Lodigiano (ma il problema riguarda il sistema utilizzato dai camici di bianchi di tutta l'Ats della città metropolitana di Milano) l'accesso al portale per la prenotazione dei tamponi molecolari ai pazienti con sospetto Covid. I camici bianchi, fino a sabato, non riuscivano a prenotare i tamponi molecolari per i pazienti che presentano sintomi riconducibili al Covid. Una situazione che va avanti da due settimane. E che sta avendo ripercussioni non da poco per le persone, costrette molto spesso a ricorrere al privato.

"Il nostro sistema è bloccato da due settimane", aveva spiegato il presidente dell'ordine dei medici di Lodi, Massimo Vajani, sottolineando anche che nel territorio i contagiati sono tanti, spesso intere famiglie, ma pochissimi i ricoverati in ospedale. "E' tutto merito delle vaccinazioni - dice Vajani -. I contagiati sono in aumento, ma ci sono pochi ricoveri. I sintomi molto spesso sono leggeri".