Lodi, cinici e spietati: sono i trafficanti di profughi

Viaggi clandestini dal Lodigiano alla Francia. Sconti ai bambini. Dieci arrestati

PRESI La Finanza ha seguito e intercettato i trafficanti che avevano base a Lodi

PRESI La Finanza ha seguito e intercettato i trafficanti che avevano base a Lodi

Lodi, 29 novembre 2018 - Sfruttavano «la disperazione dei migranti». Sono accusate di aver favorito l’immigrazione clandestina dall’Italia verso la Francia le dieci persone (otto egiziani e due pakistani) arrestate su ordine del gip di Milano Livio Cristofano per associazione a delinquere finalizzata al traffico di essere umani. La banda criminale si occupava di organizzare il trasporto verso Paesi del Nord Europa di persone straniere irregolari già arrivate in Italia dal Nord Africa (soprattutto Egitto) e dall’Asia occidentale (specie Afghanistan, Pakistan e Kurdistan) dietro pagamento di somme tra i 300 e i 400 euro per il passaggio in Francia attraverso il traforo del Monte Bianco, o di cifre maggiori in caso di destinazioni più lontane come Spagna e Slovenia. La banda aveva anche previsto un listino prezzi con ‘sconti’ per il trasporto di famiglie e bambini.

«Poi ci sono tre bambini piccoli...per questi...700, ma il tizio continua a dirmi 600», dice uno degli indagati in un’intercettazione telefonica riferendo alla persona con cui sta parlando lo stato delle trattative con uno dei migranti che vuole andare in Francia. Per gli inquirenti gli stessi autisti, residenti tra le province di Lodi, Cremona e Milano, al ritorno si facevano carico di migranti al confine con la Francia per portarli in Italia. Dalle indagini della Guardia di finanza di Lodi guidata dal comandante Vincenzo Adreone, prima con la Procura di Lodi e poi con il pm milanese Adriano Scudieri, è emerso che il gruppo di otto egiziani e due pakistani avrebbe organizzato almeno 48 viaggi procurando così l’ingresso illegale dall’Italia in altri Paesi europei di centinaia di persone tra il 14 settembre e il 23 dicembre 2017. Tra gli arrestati, un egiziano di 43 anni che si sarebbe occupato di organizzare materialmente i viaggi verso la Francia (da gennaio 2015 a ottobre 2017 aveva guadagnato circa 110mila euro). Proprio lui, secondo l’accusa il dominus della banda, si faceva aiutare nella ricerca di clandestini da trasportare illegalmente oltre il confine anche dal figlio 14enne.

Mentre un 50enne pakistano sarebbe stato il promotore e organizzatore, reclutando gli irregolari da trasportare, dando direttive agli autisti e agli accompagnatori per i viaggi e la raccolta del denaro, fissando le tariffe per le persone trasportate, ordinando il recupero delle quote (dal gennaio 2015 a ottobre 2017 era riuscito a guadagnare quasi 80mila euro). Proprio il pakistano in un’intercettazione telefonica si vantava di essere riuscito a portare in Italia attraverso la Grecia un criminale di nome Pathan, autore di due omicidi. La maggior parte dei migranti veniva agganciata da connazionali, prevalentemente intorno alle stazioni ferroviarie di Milano, Codogno (Lodi) e della provincia di Cremona, per poi essere spesso riunita in abitazioni adattate a dormitori di fortuna la vigilia dei viaggi. I van, in grado di trasporare anche sette persone, partivano in piena notte. Ed erano scortati da auto che dovevano controllare i caselli, soprattutto quello di Aosta e al confine con la Francia per verificare la presenza di posti di blocco.