Lodi, gli studenti terribili espiano al centro di raccolta del cibo

La punizione diventa formazione

Volontari all’opera nel centro di raccolta solidale

Volontari all’opera nel centro di raccolta solidale

Lodi, 22 maggio 2018 - La punizione diventa formazione. Solo nel 2018 sono stati una decina gli studenti sospesi da scuola che hanno “espiato” la loro pena lavorando al Centro di raccolta solidale per il diritto al cibo in via Pace di Lodi. Il dato più allarmante è che tra questi alcuni hanno 14 anni e frequentano ancora la scuola media. Poi ci sono quelli che provengono dagli istituti superiori della città e che sono inviati direttamente dai presidi esasperati. Ogni giorno, dalle 8.30 alle 13, per almeno una settimana (il periodo di lavoro cambia in base alla gravità della sospensione) si occupano della pulizia del magazzino e della preparazione dei pacchi alimentari per i poveri. Tra i ragazzi c’è chi ha semplicemente deciso di saltare la scuola e se la cava con qualche giorno di servizi sociali, e poi ci sono i casi più gravi, quelli legati ai casi di bullismo verso altri studenti e addirittura verso gli insegnanti, che scontano qualche settimana di lavoro al fianco degli addetti del magazzino e delle associazioni che compongono la piattaforma del cibo (tra cui il Comune).

L'attività con gli studenti al Centro è partita un anno fa. Nel 2017 (contando il periodo da gennaio a dicembre) sono stati 28 gli alunni finiti nella struttura di via Pace di Lodi a preparare e consegnare pacchi di cibo ai poveri. "È un progetto in cui crediamo molto – spiega il responsabile del Centro di raccolta, Lorenzo Musitelli –. Gli studenti indisciplinati molto spesso escono cambiati alla fine del percorso di attività qui da noi. Il loro compito è quello di pulire il magazzino e preparare i pacchi per i più poveri". Da quattro anni il Centro di raccolta solidale distribuisce 1.200 pacchi di cibo fresco ogni mese, rifornisce sei giorni alla settimana case d’accoglienza, mense e comunità, acquista ogni mese due tonnellate di cibo a lunga conservazione per circa 2mila famiglie bisognose che non riescono a permettersi nemmeno i beni di prima necessità. Tra i volontari del Centro anche disoccupati e condannati per guida in stato d’ebbrezza che hanno patteggiato una pena che trasformano in messa alla prova. "Ogni mese accogliamo tre o quattro persone che scontano la pena da noi – dice Musitelli – Molto spesso si tratta di persone che lavorano, tra i 20 e i 50 anni, italiani e stranieri, che vengono da noi soprattutto il sabato".