Lodi, in arrivo dieci stanze indipendenti per giovani autistici

Nell’ex Pretura di Codogno va in porto il progetto “Appartamenti in centro“ della Cooperativa Amicizia

taglio del nastro del nuovo centro socio-educativo diurno

taglio del nastro del nuovo centro socio-educativo diurno

Burocrazia lumaca, ma ora sta per iniziare la nuova vita dei portatori d’autismo che vivranno in modo autonomo, seguiti dalla cooperativa Amicizia. Mercoledì nell’ex Pretura si apriranno le porte del progetto “Appartamenti in centro“ con dieci stanze indipendenti. Palazzo Perotti inizierà quindi a ospitare giovani autistici grazie a un forte investimento della Cooperativa, delle famiglie e con contributi esterni. «Arrivare in fondo, dopo l’inaugurazione estiva, è stato complicato – testimonia la direttrice Monica Giorgis – Ma ora manca solo l’autorizzazione della Giunta, attesa per martedì. Abbiamo avuto grossi problemi con pezzi degli ascensori che non venivano consegnati. L’agibilità della struttura, invece, è arrivata solo la scorsa settimana. Intanto abbiamo presentato la domanda di sperimentazione all’Ufficio di piano, che l ‘ha valutata positivamente ". Mercoledì dovreb bero quindi iniziare gli inserimenti dei ragazzi. "Vediamo positivo. Entreranno quattro residenti. Le famiglie, ormai stanche, ne sono contente e noi iniziamo la nostra avventura. Dall’inaugurazione è stato un incalzare continuo".

Invece oggi Amicizia apre un piccolo centro socio-educativo negli spazi di proprietà della Fondazione Pedrazzini Guaitamacchi, un capannone in zona Mirandolina che era stato molto utile in epoca Covid. "Lo spazio era già stato sede di un centro socio-educativo. Avevamo una lista di attesa di ragazzi e abbiamo convertito lo spazio, quindi inseriremo alcuni di loro. Si lavora per il progetto di vita di queste famiglie e per dare una risposta sul territorio". Il centro socio-educativo diurno non è un servizio sperimentale ed è sottoposto al controllo e vigilanza della Regione. Apre dalle 8.30 alle 16 e ha 8 posti. Vi si svolgono attività improntate all’autonomia e alla crescita nonché lavorative. Sono inseriti ragazzi alla fine del percorso di scuola superiore, quindi dai 19 ai 25 anni.

«Volutamente abbiamo messo insieme ragazzi della stessa età per proporre anche attivitá di tipo sportivo e gite – chiarisce Giorgis – Gli obiettivi sono legati all’autonomia personale, alla socializzazione. Gli interessati sono stati valutati dal Servizio disabilità. Lì lavoriamo per garantire inserimento socio-occupazionale, mantenimento di competenze e autonomie, implementando l’attività motoria".