Smog, a dicembre un giorno su due da bollino nero

In 16 occasioni le centraline hanno registrato concentrazioni di Pm10 superiori ai limiti

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Solo a dicembre altri 16 giorni di sforamento dei limiti per le polveri sottili. Lodi si conferma così maglia nera per l’inquinamento. Il picco, con il Pm10, le polveri sottili che hanno superato di molto la soglia di guardia fissata dagli esperti a quota 50 microgrammi al metro cubo, è stato registrato il 15 dicembre con un valore di 85 microgrammi per metro cubo alla centralina di Lodi centro in viale Vignati. Superano quota 70 i giorni di sforamento nel corso degli ultimi dodici mesi. Il 2021, per ora, è stato un anno difficile per l’inquinamento in città. La giornata "nera" è stata a registrata il 20 ottobre con le polveri sottili schizzate a 90 microgrammi al metro cubo, quasi il doppio rispetto al massimo concesso. Per capire meglio il fenomeno basta confrontarlo con lo stesso periodo del 2020. A dicembre dello scorso anno, segnato dalla zona rossa scattata a novembre 2020 per l’emergenza Covid e lo smartworking ancora molto diffuso, i giorni in cui sono stati superati i limiti del Pm10 nell’aria è stato solo uno. A incidere quest’anno è soprattutto il traffico che sta letteralmente assediando la città. "Il Covid uccide ancora e l’inquinamento ha ricominciato a toglierci anni di vita più delle influenze vecchie e nuove – sottolinea il referente di Legambiente, Andrea Poggio –: 50mila decessi prematuri ogni anno in Italia secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente. La crisi climatica pesa sui costi dei combustibili fossili, inasprisce i conflitti, la povertà, la fame e l’emigrazione. L’inquinamento non è causa del Coronavirus, ma sono numerosi gli studi scientifici che evidenziano la maggior incidenza della malattia dove l’inquinamento da PM 2,5 è più alto. E a Lodi è tra i più alti d’Italia e d’Europa, causa traffico, allevamenti e riscaldamento a gas". Carlo D’Elia