Treni, linea S1 fino a Piacenza: Casalpusterlengo vuole la fermata

Assessore e pendolari preoccupati. "Per ora siamo rimasti fuori". A Codogno prevista l'unica fermata del Basso Lodigiano

La stazione di Casalpusterlengo

La stazione di Casalpusterlengo

Casalpusterlengo (Lodi), 25 febbraio 2019 - Continua a fare rumore l’assenza di Casalpusterlengo nelle prospettive di ampliamento della linea ferroviaria suburbana S1 Lodi-Saronno fino a Piacenza, che prevedono, per ora, l’ipotesi di Codogno come unica fermata della Bassa Lodigiana. A intervenire questa volta è l’assessore con delega al pendolarismo di Casalpusterlengo, Giovanni Pennè, che sottolinea l’importanza di questo scalo e anche che questa centralità non è sfuggita alla Provincia di Lodi: «A Casale c’è l’istituto Cesaris, frequentato da 1400 studenti in buona parte pendolari, in treno e in pullman, un ospedale, una stazione con un parcheggio da 400 posti.

Si tratta di un centro di interscambio gomma-ferro fondamentale – esordisce – e questo non è stato negato a livello istituzionale: l’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale del Bacino della Città metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia aveva sottolineato la pari importanza dei due centri in un rapporto presentato dalla Provincia nel 2018 durante l’assemblea dei sindaci».

Ciononostante, Casale è rimasta fuori dai tavoli di confronto, continua Pennè: «Escludendoci dall’interlocuzione sul tema la Provincia di Lodi è venuta meno al proprio ruolo di garanzia. Ammesso che la soluzione sia percorribile – gli S1 spesso rallentano all’altezza di Melegnano le corse regionali della Milano-Piacenza, rispetto alla quale hanno la precedenza –, l’importanza di Casale dal punto di vista dei trasporti, riconosciuta appunto anche dall’Agenzia del Bacino e dalla Provincia stessa, dovrebbe essere un motivo per renderci parte attiva della discussione». Per il momento, il presidente della Provincia Francesco Passerini e l’assessore regionale Pietro Foroni, partecipanti alla trattativa, preferiscono non esprimersi sul tema. Alcuni pendolari vedrebbero con parziale favore il prolungamento della tratta, ma ritengono che l’istituzione di corse troppo frequenti rallenterebbe la circolazione dei convogli della Milano-Piacenza: «Aggiungere un paio di corse al mattino e al pomeriggio per i ragazzi delle scuole potrebbe essere un’ottima soluzione – commenta Stefania Corona, pendolare da 30 anni – ho una figlia che va al Cesaris e spesso constato che i professori sono costretti a far uscire i ragazzi pendolari 15 minuti prima per far sì che possano prendere il treno. Inoltre, molti di loro sono di paesi come Tavazzano e Melegnano e quindi il prolungamento eviterebbe loro il cambio a Lodi».

Sono però urgenti, secondo lei, altri interventi sulla tratta: «Nel corso del tempo sono diminuite le corse regionali che prevedono una fermata a Casale e che compiono il percorso più velocemente dell’S1: ripristinare più fermate nel nostro scalo potrebbe essere una soluzione più agevole per studenti universitari e pendolari che vanno e tornano da Milano».