Rapina, aggressione e percosse: denunciato. Ora ha l'obbligo di rimanere in casa

E' accusato di aver utilizzato tirapugni e taser contro un 19enne di Lodi, che avrebbe avuto un debito di droga con suo fratello

La questura di Lodi

La questura di Lodi

Lodi, 16 gennaio 2019 - Aggredì con un amico, per un debito di droga della vittima con il fratello, un 19enne, scatta la misura della permanenza in casa. Si aggiunge il divieto di comunicare con terzi rispetto alla famiglia. Un ragazzo di Turano, all’epoca dei fatti minorenne ma ora maggiorenne, a ottobre era stato indagato dalla squadra mobile per aggressione, rapina ed estorsione dopo aver preso di mira un 19enne.  Ragazzo cui era stato portato via un cappellino.

Secondo quanto accertato dalla squadra mobile di Lodi, in collaborazione con la polizia locale di Turano, la vittima avrebbe avuto un debito per droga con il fratello dell’allora minorenne che però non ha partecipato all’agguato. Dopo le percosse, con mani, tirapugni e uan sorta di taser (apparecchio utilizzato per dare scossa elettrica nella sola disponibilità delle forze dell’ordine), i due aggressori erano scappati. Li inseguivano il 19enne e il padre che sono poi stati malmenati anche con un bastone rubato a un anziano durante il tragitto. Ma alla fine, grazie all'indagine, alla videosorveglianza e ai testimoni, i due giovani erano stati rintracciati in momenti successivi e denunciati a piede libero. Dovranno quindi difendersi davanti al giudice.

A casa del complice del minore era stata sequestrata anche marijuana oltre a taser, refurtiva e indumenti presumibilmente usati durante l’aggressione. Adesso invece c’è l’aggravamento della posizione per l’allora minorenne, cui è stata notificata la misura cautelare dell’obbligo di permanenza in casa.