Travolto in Vespa sulla via Emilia, il meccanico è morto

Gianmario Barbazza, 56enne di Maleo, era stato tamponato da un'auto

Gianmario Barbazza

Gianmario Barbazza

Maleo (Lodi), 22 aprile 2018 - L'ultimo atto di generosità di Gianmario Barbazza, il 56enne di Maleo travolto da un’auto lungo la via Emilia a San Rocco al Porto, venerdì mattina, mentre in Vespa si recava al lavoro a Piacenza, in un’officina dove lavorava come meccanico, è la donazione degli organi che “vivranno” in altre persone in attesa di un trapianto.

Ieri è stata una giornata di profondo dolore per la famiglia del malerino: i medici dell’ospedale di Cremona, dove l’uomo era ricoverato in condizioni critiche dal giorno prima, dopo il trasferimento d’urgenza in elicottero, hanno purtroppo dovuto arrendersi e accertare la morte cerebrale dell’uomo. A questo punto, nel pomeriggio, è stato avviato l’iter per l’espianto degli organi. I familiari al capezzale hanno dato seguito alle volontà del 56enne che, in vita, era iscritto all’Associazione donatori di organi e all’Avis. Una vita  dedicata alla famiglia, al lavoro e alle sue passioni. I motori su tutto: chi lo conosceva, lo definiva un mago per la sua abilità a riparare e riportare all’antico splendore auto e moto. Soprattutto le Vespe, per le quali molti, anche nella Bassa, si rivolgevano a lui per consulenze e riparazioni. Proprio in sella alla mitica moto della Piaggio, venerdì alle 7.30 il 56enne è stato travolto da una Ford CMax, condotta da un 42enne romeno di Codogno. Barbazza si era immesso sulla statale 9 dalla provinciale 145 e, una volta in carreggiata verso Piacenza, da dietro è stato investito dalla vettura. Il centauro è finito violentemente contro il parabrezza ed è poi stato sbalzato a terra.

Sul posto sono arrivati subito i soccorsi: i sanitari hanno provveduto alle manovre di rianimazione, vista la gravità della situazione, e successivamente, dopo aver allertato l’elisoccorso da Brescia, l’uomo è stato trasferito a Cremona in condizioni molto critiche. Ieri  la drammatica notizia. Al capezzale del 56enne anche il sindaco di Maleo, Giuseppe Maggi che si è fatto partecipe del dolore di un’intera comunità. «Sono molto costernato per quanto avvenuto, mi sembrava giusto e doveroso venire a trovarlo all’ospedale ed ora esprimo le mie condoglianze alla famiglia - ha spiegato il primo cittadino -. La donazione degli organi, poi, ha rappresentato un bellissimo gesto, un estremo atto di amore per la vita, espresso da lui in vita e riconfermato dai suoi familiari, che permetterà ad altre persone di sperare in un’esistenza migliore».