Lodi, colpo di scena: nominato il presidente della rsa Santa Chiara

La scelta è ricaduta sulla vicepresidente Giovanna Invernizzi

Una Rsa (foto repertorio)

Una Rsa (foto repertorio)

Lodi, 26 gennaio 2021. Colpo di scena nella casa di riposo di Santa Chiara. Il consiglio d'amministrazione che si è riunito pochi istanti fa per nominare il nuovo presidente della Rsa ha scelto, a sorpresa, di nominare l'avvocato Giovanna Invernizzi, vicepresidente in carica durante l'ultimo mandato guidato da Corrado Sancilio. Niente da fare per Paolo Caretta, il 62enne odontoiatra di Lodi, che pochi giorni fa è stato scelto dall'amministrazione comunale come nuovo consigliere del cda e designato presidente della casa di riposo. La scelta di nominare Giovanna Invernizzi come nuova presidente della Fondazione Santa Chiara, rischia di avere anche risvolti politici non da poco all'interno della stessa amministrazione comunale guidata da Lega-Fratelli d'Italia-Forza Italia-liste civiche guidate da Lorenzo Maggi. Intanto, per la casa di riposo di Lodi ora si apre una nuova fase dopo dieci mesi di grandissima difficoltà ed emergenza.

A pesare i numerosi decessi dovuti al Covid, soprattutto nella prima ondata, tra febbraio e maggio, che ha provocato il decesso di circa 80 ospiti su 260 in totale (il virus è tornato a colpire nella struttura solo pochi giorni fa con una ventina di casi). A questo si aggiungono le difficoltà economiche e le enormi tensioni in consiglio d'amministrazione, con le dimissioni di due consiglieri (Antonio Calandra e Elisa Bellocchio) e del presidente Corrado Sancilio, hanno caratterizzato gli ultimi mesi della Fondazione Santa Chiara. Discussioni interne, veleni e malcontenti, come mai avvenuto negli ultimi anni durante l’era del presidente Luciano Bertoli, designato nel 2005 dall’ex sindaco Lorenzo Guerini e in carica fino al 2019. Intanto, a livello amministrativo, la Fondazione è costretta a gestire il grave 'buco' di bilancio creato dall'aumento delle spese di gestione degli ospiti e dal lungo blocco dei nuovi ingressi all'interno della struttura di via Gorini. Una commistione di cose che ha avuto un peso enorme sulle casse della Fondazione.