Il Comune rivede i suoi piani L’ex convento apre ai privati

Il gioiello architettonico è stato inserito nella lista della Regione per mappare eventuali investitori

L’ex convento delle Clarisse, l’ultima porzione della struttura del 1600 ubicata nel chiostro stretto tra via Verdi e via Mazzini, non rientra tra le priorità di investimento da parte del Comune. Dopo aver tentato invano il bando regionale dei borghi storici, l’Esecutivo cambia rotta. Preferisce puntare su altri beni come Palazzo Soave, Parco di Villa Polenghi e padiglioni fieristici su cui si attende l’arrivo di una pioggia di soldi regionali e statali. "Il problema non sono le risorse in sé ma la formula per un futuro utilizzo del gioiello architettonico", precisa il sindaco Francesco Passerini.

Il nodo dunque è l’eventuale gestione dell’immobile. Ecco che alcuni mesi fa l’ex convento, che si estende su oltre mille e 100 metri quadrati su due piani, è stato inserito nelle proposte di manifestazione di interesse promosse dalla Regione per mappare eventuali investitori nazionali ed esteri. Oltre all’ex porzione di convento, il Comune ha inserito nella lista anche la Cascina Cassinazza di via Nenni. Dunque enti, associazioni o singoli cittadini possono investire in questi beni. In passato, sul futuro della parte di monastero si erano ipotizzate diverse soluzioni: da biblioteca a nuova sede delle Poste, da auditorium-cinema a spazio per servizi sociali.

Mario Borra