REDAZIONE LODI

Housing temporaneo per i più fragili. Individuati tre alloggi da ristrutturare

Collocati in corso Archinti. Saranno messi a disposizione per venti anni

La Giunta del capoluogo La delibera sull’housing temporaneo è stata approvata all’unanimità

La Giunta del capoluogo La delibera sull’housing temporaneo è stata approvata all’unanimità

Dopo l’approvazione della delibera, nella Giunta comunale del 27 dicembre, procede il progetto di housing temporaneo a Lodi. L’impegno dell’Amministrazione Comunale intende contrastare la povertà estrema ed è in raccordo con l’Ufficio di Piano dell’Ambito di Lodi. Sono stati individuati immobili di proprietà del Comune da ristrutturare, con finalità previste nel Pnrr. Si tratta di tre appartamenti in corso Archinti, che a lavori finiti verranno resi disponibili per periodi di tempo di 20 anni. Il Comune di Lodi si impegna a: provvedere alla ristrutturazione, adeguamento completamento ed arredo degli alloggi al fine di ottenere l’agibilità e sostenere le ulteriori spese necessarie per il completamento degli immobili. In base a quanto descritto all’interno del PFTE (progetto di fattibilità tecnico ed economica), redatto da un professionista incaricato dall’Azienda Speciale Consortile (Acsi), le spese di ristrutturazione per l’intervento ammontano a 500mila euro di cui 460.667 di competenza del Comune di Lodi e 39.332 di Acsi. Si attende ora l’acquisizione dei pareri tecnici di competenza per poter arrivare all’approvazione tecnica.

L’housing temporaneo è una soluzione pensata per fronteggiare la grave emarginazione, in particolare l’aumento di condizioni di precarietà abitativa. Prevede politiche che possano favorire la riattivazione dei nuclei familiari nella ricerca di una nuova stabilità lavorativa e reddituale, alla quale può seguire un’autonomia abitativa. L’housing temporaneo è una tipologia di contratto che punta a favorire l’avvio di questo processo di autonomia. La legge regionale individua due categorie di soggetti destinatari del servizio abitativo transitorio; una specifica e l’altra generica. Alla prima categoria appartengono i nuclei familiari soggetti a procedure esecutive di rilascio degli immobili. Alla seconda categoria appartengono i nuclei familiari in situazioni di grave emergenza abitativa. In entrambi i casi, trattasi di nuclei familiari che risiedono o che hanno risieduto in abitazioni a titolo di proprietà o in regime di locazione privata. Il progetto del Comune di Lodi punta a questa seconda categoria.

Luca Pacchiarini