Codogno, gli ospiti della Fondazione Opere Pie diventano stilisti e creano Pigotte Unicef

Gli anziani si sentono utili e permettono di vaccinare bambini poveri a rischio vita

La presentazione dell'iniziativa

La presentazione dell'iniziativa

Codogno (Lodi), 3 dicembre 2021 - Pigotte Unicef ancora più speciali, quest’anno, nel Lodigiano, grazie alla “mano” esperta degli ospiti della Fondazione Opere Pie di Codogno. Donne e uomini si sono infatti rimboccati le mani e ogni mercoledì, seguiti dagli educatori del servizio educativo Sonia Zoppi, Roberta Ceretti, Domenico Pietta e dall’educatrice del centro diurno integrato Patrizia Fardello, lavorano alla creazione delle morbide bambole (ne sono già state preparate 15). E questo loro passatempo diventerà protagonista della mostra dal fotografo volontario Andrea Giardino, la cui compagna ha la nonna ospite della struttura, da inaugurare il 18 dicembre 2021 in occasione del convegno sull’Alzheimer previsto a Codogno.

“Ci hanno coinvolti con così tanto entusiasmo che ci siamo subito resi disponibili – hanno spiegato i nonni divertiti – Qualche volta la testa esce storta, ma alla fine il risultato è sempre speciale: soprattutto perché ci sentiamo utili e possiamo aiutare bambini da vaccinare e che hanno bisogno di noi”. Il direttore Giovanni Grecchi ha ribadito:“La bellezza di bambole uniche, che contrastano con quelle industriali, è impagabile”, mentre il presidente Gianni Stringhetti ha ricordato la doppia finalità dell’iniziativa: ”Noi, nei nostri anziani, riconosciamo un valore enorme, quello della persona, che resta anche quando si è avanti con l’età. L’attenzione io la colgo nel direttore e nel personale, che non pensano solo alla cura del corpo, ma anche a quella dell’anima. Cercano di appagare il desiderio di essere utili, accettare la condizione, a volte limitante, in cui si è, facendo però ancora del bene al prossimo. Il ringraziamento va a ospiti e personale per l’impegno che ci stanno mettendo – e ancora -. Ma diciamo grazie anche all’Unicef, perché il presidente provinciale Gianpaolo Pedrazzini si è sentito libero di farci questa proposta, che permette di mettere in gioco l’attenzione totale agli ospiti”.

La presentazione del banchetto vendite, che sarà rafforzato da quello in via di apertura in centro a Lodi, ha creato qualche momento di ilarità. “Noi donne impegnate a imbottire le bambole, all’arrivo degli uomini ci siamo accorte che, a volte, in questo erano più bravi di noi. Ci siamo però ben difese sul disegno, il taglio, la scelta dei colori e la preparazione dei capelli, anche riccioli” hanno raccontato le signore presenti. Ognuna di loro teneva con sé una bambola, cullandola come fosse un bambino. “L’emozione è fortissima – ha commentato Pedrazzini, circondato dai volontari Unicef, dagli operatori, da Rosy Rossetti, presidente dell’Associazione amici della Casa di Riposo Educatori (rientrati in struttura da alcuni mesi, dopo il picco Covid), da Alberto Bertoli presidente della Bcc laudense– Oltre a divertirvi state facendo molto di più per tanti piccoli sfortunati. Ve ne sono grato!”.