Codogno, biciclettata nell'ex zona rossa due anni dopo la scoperta del paziente zero

L'iniziativa domenica 20 febbraio, giorno in cui si celebra il secondo anniversario della pandemia

Covid

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Codogno (Lodi), 8 febbraio 2022 - Tutti in bicicletta per non dimenticare. Domenica 20 febbraio, giorno in cui si celebra il secondo anniversario della pandemia, partirà da Codogno la prima edizione della pedalata organizzata da Cycling Team Avis Casalpusterlengo e dal gruppo Passione Gravel. Un'iniziativa che andrà a toccare tutti i Comuni della prima zona rossa del territorio lodigiano. Un evento che andrà a interessare le città simbolo dell’emergenza sanitaria, dove tutto è cominciato.

Un momento che punta a segnare una svolta e per ripartire. La provincia di Lodi lo fa attraverso una manifestazione sportiva, aperta a tutti, con l’obiettivo di trasmettere un segnale di rivincita e ripartenza. La pedalata si snoderà su circa 70 chilometri di strade secondarie, sterrate e piste ciclabili di tutti i Comuni della zona rossa. All’evento, che avrà il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Lodi e tutti i Comuni della zona “rossa”, la prima d'Europa, la secondo al mondo dopo Wuhan in Cina, si terrà alla presenza del sindaco di Codogno Francesco Passerini, oltre ai primi cittadini dei Comuni interessati.

Parteciperanno anche figure istituzionali tra cui l’assessore al Territorio e Protezione civile di Regione Lombardia, Pietro Foroni, originario di Maleo, e il sottosegretario regionale con delega allo Sport, Antonio Rossi. Presente anche Stefano Bertolotti, voce ufficiale Unione Europea Ciclistica e speaker del Giro d’Italia. L'evento sarà occasione per ricordare tutte le vittime e la grande paura di quei giorni con il Covid, con la scelta del Governo di procedere con la chiusura di un intero territorio.

Tanta la tensione in quei drammatici giorni successivi alla diffusione del virus dopo il caso del paziente 1 all'ospedale di Codogno, Mattia Maestri, scoperto grazie a un tampone effettuato dall'anestesista Annalisa Malara quella notte in servizio all'ospedale di Codogno. Una manovra definita "azzardata" che aveva però permesso di salvare la vita al 38enne Maestri ricoverato con una polmonite bilaterale interstiziale in quel momento di ignota provenienza. Solo successivamente, dopo qualche giorno, l'uomo era stato stabilizzato e trasportato all'ospedale San Matteo di Pavia dove poi Maestri era stato curato.