Caso Caritas a Codogno, il parroco risponde al sindaco: "Realismo sì, paura no"

Durante la festa di San Biagio monsignor Passerini è tornato sul no del Comune agli spazi per l'iniziativa sui migranti

Monsignor Iginio Passerini (Tommasini)

Monsignor Iginio Passerini (Tommasini)

Codogno (Lodi), 4 febbraio 2019 - «Sano realismo sì, paura no. Altrimenti diventa controversa anche ad esempio l’iniziativa della Caritas, per la quale confermo l’ospitalità della parrocchia». Queste le parole di monsignor Iginio Passerini domenica 3 febbraio nella chiesa parrocchiale di Codogno per la festa patronale di San Biagio. Il parroco ha risposto così alla decisione del sindaco leghista Francesco Passerini che a novembre aveva negato gli spazi all’inziativa Sconfinati della Caritas, che ha ideato il progetto e l’ha portato fra i Comuni e le parrocchie del territorio, per poi condividere il “format” anche alle altre diocesi interessate. Prima della chiusura della cerimonia religiosa della festa patronale, che si è chiuso con il rito della benedizione della gola per i presenti, il parroco Ignio Passerini ha fatto un riferimento al «clima di festa è funestato dai recenti fatti luttuosi» a causa dei due suicidi e all’omicidio di un clochard avvenuti in città.

Per Monsignor Passerini ha fatto un riferimento sul tema dei migranti («non soccombere alla paura dell’altro, considerandolo un concorrente che invade gli spazi della nostra vita e di fronte al quale chiudere le porte»). La festa patronale di San Biagio a Codogno unisce tradizione e folclore. Sono tanti i codognesi che ieri hanno partecipato alle celebrazioni in onore del patrono San Biagio. La cerimonia è partita alle 10.30 nella chiesa parrocchiale, presenti i prelati di Codogno e della Bassa Lodigiana, con la messa solenne. Come ogni anno, prima dell’inizio della funzione religiosa, alle 10.15, il sindaco Francesco Passerini ha tenuto il discorso di saluto. Infine, la cerimonia di donazione di un furgone per trasporto disabili e le benemerenze.