Cavalieri al merito, cinque insigniti a Lodi: premio all’impegno nella pandemia

La consegna dell’onorificenza a personalità che si sono particolarmente prodigate a supporto dei cittadini

La cerimonia a Palazzo del Governo

La cerimonia a Palazzo del Governo

Lodi - Sottolineano tutte l’impegno profuso durante l’epidemia da Covid le cinque onorificenze al merito della Repubblica assegnate ieri dal prefetto di Lodi Enrico Roccatagliata al Palazzo del Governo.

È stato il sindaco Andrea Furegato a consegnare quella al commissario di polizia locale e cavaliere Alberto Pavesi, di cui è stato ricordato il "grande spessore umano". Donatore di sangue, da 20 anni volontario sulle ambulanze, "si è prodigato a supporto dei cittadini", consegnando "mascherine e pacchi alimentari" e "effetti personali ai pazienti isolati, ricoverati nell’Ospedale Maggiore". Cavaliere è anche Sandro Castiglioni, sovrintendente capo della polizia di Stato. Arrivato a Lodi nel 1999, "durante il primo focolaio era responsabile della Zona Telecomunicazioni della Questura" dove gli sono stati riconosciuti il "continuo lavoro, la disponibilità mai negata, la professionalità". Colpito gravemente dal virus, ha ripreso il lavoro, a Milano, "solo dopo un lungo periodo di degenza". 

Cavalierato per Lucia Fiorini, da 21 anni presidente della Croce rossa. È stata volontaria durante la guerra in Kosovo, i sismi in Abruzzo e Marche, l’esondazione dell’Adda e il deragliamento del Freccia Rossa nel Lodigiano. Durante la pandemia "è sempre stata in prima linea, con grande professionalità, coordinando gli interventi e garantendo le attività emergenziali", salvaguardando gli operatori". Cavaliera anche l’imprenditrice Dina Toni Uberti. Dal 1991 con la Croce verde di Crema, ha prestato servizio durante le alluvioni di Alessandria e Genova. Negli anni del conflitto in Bosnia, ha raccolto fondi per il comune di Porech mentre con gli Amici del Marajò ha effettuato numerosi adozioni a distanza. Dal 2014 collabora con la squadra di pallavolo K-Volley di Soresina (Cr). Durante la pandemia "ha effettuato numerose donazioni al Maggiore per le esigenze più immediate" e donando mascherine ai cittadini di Madignano. L’ufficiale Giovanni Di Teodoro, ora in pensione, è stato questore a Lodi durante la pandemia: "a rischio della propria incolumità", ha "contribuito al superamento della prima fase emergenziale" e poi a "a stabilizzare una situazione drammatica".