Lodi, troppi animali abbandonati per impossibilità di mantenerli. "Abolire l'Iva sui cibi"

La drammatica testimonianza di una volontaria dell'Enpa di Somaglia, che da tempo denuncia di scoprire casi di rinuncia alle cure nelle case

Un micio domestico

Un micio domestico

Somaglia (Lodi), 6 ottobre 2022 - Dal calore di un appartamento alla tristezza di un rifugio in cerca di una nuova famiglia. Parte l'Sos dalla gattara: “Non più solo abbandoni, ma civili cessioni di affezionati animali domestici per l’impossibilità di mantenerli”. Sono storie di dolore quelle che emergono nel Lodigiano, specchio della situazione sociale nazionale. “In occasione di San Francesco, santo vocato anche alla protezione degli animali, l’ente nazionale preposto a questo compito, cioé l’Enpa, ha portato alla luce cifre da 5 numeri, come 18mila cani in canile e 40mila gatti soli, tra gattili e colonie", dettaglia Virginia Bescapé, volontaria animalista di Somaglia che, da tempo, denuncia di scoprire, impegnandosi a salvare animali, casi sociali nelle case.

"Purtroppo qui nel Lodigiano e in tutta Italia, questi numeri non sono solo frutto della piaga dell’abbandono, ma civili cessioni di persone affrante perché, consapevoli di non riuscire più a mantenere i propri amici a quattro zampe, decidono a malincuore di allontanarli da sé e affidarli a chi, invece, potrà prendersi cura di loro”. Ma secondo Bescapé: ”La legge dice che la protezione di questi animali è a carico delle istituzioni cui, ovviamente, riconosciamo la fatica di sostenere il sociale ma che, purtroppo, gli animali li hanno messi nel dimenticatoio".

"Ricordiamoci che cani e gatti sono un supporto psicologico per tante persone sole o con problemi e che costringerle a separarsi da questi affetti, rischia di complicare la situazione, facendo diventare il sociale una zavorra - incalza e descrive -. Nel Basso Lodigiano, come segnalo da tempo, non riusciamo più a sostenere la questione cibo, dobbiamo procurare di tasca nostra il necessario a sfamare le colonie e a farle curare”. La gattara conclude:”Non torniamo al Dopoguerra, quando cani e gatti venivano uccisi e mangiati per fame e speriamo che la proposta di Enpa, di abolire almeno l’Iva sul cibo per animali, venga accolta e si abbattano i costi per il loro mantenimento, evitando così cessioni a raffica”.