Robecchetto, cereali dal campo allo spaccio: un’azienda sostenibile a km zero

Grazie all’intraprendenza dei fratelli Sandro e Gianpiero Passerini, 18 anni dopo l’avvio del salumificio ieri è stato inaugurato un impianto per la lavorazione dei prodotti con macina in pietra naturale

Robecchetto: l’inaugurazione del nuovo impianto di macinatura dei cereali all’azienda

Robecchetto: l’inaugurazione del nuovo impianto di macinatura dei cereali all’azienda

Robecchetto con Induno (Milano) - Dal campo all’espositore dello spaccio aziendale il passo è davvero breve, ancora meno del fatidico chilometro zero. I cereali seminati e coltivati attorno all’azienda agricola Cirenaica dei fratelli Passerini, una volta raccolti vengono lavorati e macinati in azienda. Pronti appunto ad essere consumati. Questo grazie all’intraprendenza di Sandro e Gianpiero che, 18 anni dopo l’inaugurazione del salumificio aziendale nel quale vengono macellati i maiali allevati nelle loro stalle, nella giornata di ieri hanno presentato e formalmente inaugurato un impianto per la lavorazione dei cereali con macina in pietra naturale.

«E’ un impianto destinato alla lavorazione di tutto quello che noi coltiviamo ma che è anche a disposizione di altri produttori agricoli locali" ha spiegato Sandro Passerini. L’impianto è stato realizzato nell’ambito del Progetto integrato d’area "Biodistretto dei Navigli" cofinanziato dalla Regione con un bando del 2018. Un laboratorio innovativo, tecnologicamente all’avanguardia e unico nel suo genere, dotato di controllo e gestione dei parametri di funzionamento interconnessi a tutti gli altri processi aziendali di produzione, dalla preparazione dei terreni alla coltivazione, dal raccolto sino all’essiccamento dei cereali grazie alla telemetria che consente, anche in agricoltura, lavorazioni sempre più efficenti, sicure e competitive.

L’impianto è dotato di attrezzatura ad altissima efficienza per la pulizia, il condizionamento, la perlatura, la macinatura a pietra, la setacciatura e il confezionamento delle farine e granelle in atmosfera protettiva, fondamentale per garantire una maggior sicurezza alimentare e offrire prodotti di qualità. Il laboratorio tratterà principalmente legumi e cereali, in particolare quelli a paglia (frumento, orzo, segale). "Queste - ha detto Gianpiero Passerini - sono coltivazioni autunno-vernine molto utili per la copertura del suolo invernale e per la loro bassa richiesta di acqua irrigua, capaci quindi di adattarsi bene ai cambiamenti del clima". Una particolare attenzione è stata riservata agli aspetti ambientali. L’impianto è in grado di lavorare in più step, così da ridurre l’assorbimento di energia elettrica, sfruttando al meglio gli impianti fotovoltaici da anni installati sui tetti dell’azienda agricola.

«I sacchetti in cui confezioniamo le farine sono di plastica, ma non ci appiccichiamo nessuna etichetta in carta, così da consentire un corretto recupero del sacchi" ha spiegato Sandro Passerini. Presente all’inaugurazione Cristina Chiappa, presidente del Parco del Ticino. "L’impronta agricola del Parco può rimanere e consolidarsi se sarà capace di cogliere le sfide di un mercato in radicale evoluzione. Oggi i prodotti di qualità non bastano. Serve chi è capace di trasformarli e quindi proporli, come in questo caso" ha detto.