Parabiago: gare truccate per i lavori a scuola, a processo l’ex vicepreside del Maggiolini

Il pm ha chiesto per Alfonso Cocciolo una condanna a otto anni e nove mesi di detenzione. Contestata anche l’accusa di usura, lui respinge ogni addebito

L'itet Maggiolini e, nel riquadro, l'ex vicepreside Alfonso Cocciolo

L'itet Maggiolini e, nel riquadro, l'ex vicepreside Alfonso Cocciolo

Parabiago, 22 dicembre 2023 – Corruzione, usura e abuso d’ufficio: questi i reati contestati all’ex vicepreside dell’Istituto superiore Maggiolini di Parabiago Alfonso Cocciolo e ad altre sette persone con lui a dibattimento.

E oggi per il dirigente scolastico il pubblico ministero di Busto Arsizio Ciro Caramore ha chiesto una condanna a otto anni e nove mesi di detenzione. Indagati anche alcuni impiegati amministrativi della stessa scuola e imprenditori di Magenta, Gallarate e Olgiate Olona e prestanome, che in più occasioni – il periodo dei fatti contestati è compreso fra il 2012 e il 2017 – avrebbero svolto lavori di manutenzione e fornito materiali all’istituto.

Agli imputati si contesta il fatto di aver organizzato, con la compiacenza degli imprenditori interessati, un sistema tale che attraverso lo spacchettamento degli interventi da realizzare a scuola si potessero eludere le regolari procedure di gara, affidando incarichi senza superare mai i limiti di spesa per i quali si sarebbe invece dovuto ricorrere a gare di evidenza pubblica. Le indagini erano state svolte dalla Guardia di Finanza.

La posizione di Cocciolo è quella più delicata: a lui si contestano anche casi di usura. Alla notizia dell’apertura delle indagini, l’architetto legnanese Cocciolo si era dimesso dall’incarico di vice preside del Maggiolini. L’ex vicepreside ha sempre respinto ogni accusa. La sentenza è attesa a gennaio.