Teppisti sugli autobus: gli autisti Stav chiedono tutela

Gruppi di minorenni che salgono sui pullman senza mascherine e vengono invitati a metterle rispondono con insulti e minacce

Un bus Stav

Un bus Stav

Sale la preoccupazione tra gli autisti della Stav, la linea dei pullman che gestisce i trasporti pubblici nell’Abbiatense fino al sud ovest Milano e nel Magentino, per le continue aggressioni verbali subite da gruppi di ragazzi che salgono sui mezzi pubblici senza rispettare le norme anti Covid di questo periodo. L’unica colpa degli autisti è quella di cercare di far rispettare le disposizioni, ma temono che le cose a lungo andare possano degenerare. Soltanto questa settimana si contano tre episodi di situazioni molto gravi che, per fortuna, non sono finite in aggressioni fisiche.

Spesso non serve nemmeno allertare i carabinieri perché all’arrivo dei militari gli aggressori si sono già dileguati. "Mi apprestavo a partire da piazza Vittorio Veneto ad Abbiategrasso – racconta un autista – quando due giovani sono saliti sul pullman senza indossare la mascherina protettiva. Alla mia richiesta di indossarla immediatamente la loro reazione è stata violenta. Cominciano dicendo ‘Pensa a guidare che è meglio’ per poi passare ad alzare la voce imponendoci di stare zitti e a frasi ben più pesanti". A destare allarme sono, soprattutto, due ragazzi di origini nordafricane già conosciuti per i loro modi di fare rissosi. Sono quelli che si dimostrano più violenti e che prendono il pullman per fare non più di quattro, cinque fermate.

"Non hanno alcun rispetto per noi che lavoriamo – continua un altro autista – prendono il pullman per fare poche centinaia di metri. Solitamente salgono alla fermata di piazza Vittorio Veneto, scendono alla stazione ferroviaria e se ne fregano delle regole. L’altro giorno stavo per partire da Abbiategrasso alla volta di Rosate e hanno cominciato a buttare tutto all’aria dopo le mie rimostranze nei loro confronti". Come è ben risaputo per poter usufruire dei mezzi pubblici non è più sufficiente la mascherina chirurgica, ma servono le FFp2 dotate di maggior poter filtrante. È un segno di protezione per chi le indossa e per tutti gli altri utenti che usufruiscono dei mezzi di trasporto in giorni di contagi elevati come questi. "Prima o poi accadrò il peggio - teme un autista – Hanno un comportamento troppo violento e noi siamo soli. Ma, soprattutto, non hanno rispetto per nessuno. Episodi come questi sono destinati a continuare e, anzi, si arriverà al punto che saranno la regola".