Corbetta, caduta da finestra dopo spinello con i compagni: ora le punizioni

Gita da brivido, a Napoli finisce con due denunce, in classe già pronte le sospensioni

Un giovane mentre fuma uno spinello (foto d’archivio Ansa)

Un giovane mentre fuma uno spinello (foto d’archivio Ansa)

Corbetta (Milano), 6 maggio 2018 - È a casa la ragazza caduta dal primo piano dell’hotel Diamond di piazza Guglielmo Pepe, a Napoli, dopo avere fumato uno spinello con i compagni. Per tornare a scuola, però, ci vorrà del tempo, perché la diciassettenne deve ora seguire una lunga riabilitazione dopo una brutta frattura del bacino che l’ha costretta anche a subire un intervento chirurgico e un ricovero al Cardarelli di Napoli prima e al Niguarda di Milano poi. A Corbetta, 18mila abitanti alle porte di Milano, dove vive e studia, quella gita di tre giorni finita male è il principale argomento di discussione. La scuola è l’Ipsia Mainardi di via Verdi, istituto in cui la ragazza studia per diventare odontotecnico e anche qui non si parla naturalmente d’altro. Del resto quell’eccesso costato caro poteva finire in tragedia: la ragazza, stando agli accertamenti, è caduta perché si è sentita male dopo aver fumato uno spinello probabilmente addizionato con allucinogeni: un mix di stupefacenti che ha avuto l’effetto di farle perdere l’orientamento per qualche secondo e farla precipitare dal primo piano dell’hotel attraverso la finestra di una stanza che aveva aperto per prendere una boccata d’aria.

Se i carabinieri di Napoli hanno già denunciato due studentesse della scuola per «cessione di stupefacenti» e «lesioni come conseguenza di altro reato», anche la scuola non è rimasta a guardare: le sospensioni sono già dietro l’angolo. «Non posso confermare nulla – spiegava ieri il collaboratore del dirigente scolastico, il professor Maurizio Salvati –. La decisione su eventuali sospensioni verrà presa dal Consiglio d’istituto e, in ogni caso, sono provvedimenti che riguardano la scuola e non devono essere resi pubblici». «Piuttosto – continua Salvati – dobbiamo continuare a concentrarci sulla prevenzione e sull’informazione. I ragazzi devono conoscere i rischi che corrono facendo uso di marijuana. Oggi chi la vende non si fa scrupoli e la mischia con altre sostanze rendendola molto pericolosa». Fuori dal Mainardi gli studenti hanno un solo commento da fare: che la loro compagna torni al più presto a scuola. «Ora vogliamo solo chiudere quanto prima questa triste vicenda», conclude il professore.