Studente legnanese in gita scolastica cade in mare dal traghetto: volo di dieci metri

Il ragazzo, 19 anni, era in Sicilia con i compagni di classe della quinta superiore della Barbara Melzi

Il preside Flavio Merlo

Il preside Flavio Merlo

Legnano (Milano), 17 maggio 2018 - Ancora una gita scolastica pericolosa, ancora uno studente che rischia di perdere la vita a mille chilometri da casa. Questa volta il protagonista è un ragazzo diciannovenne di una quinta dell’istituto canossiano «Barbara Melzi» di Legnano: il giovane, per ragioni ancora da chiarire, è caduto dal traghetto che lo stava trasportando a Messina con una cinquantina di altri legnanesi. Il tutto è avvenuto martedì a mezzogiorno sulla nave partita da Villa San Giovanni e diretta a Messina, ma si è saputo soltanto ieri. Il diciannovenne è finito in mare da un altezza di almeno dieci metri, nelle acque fredde e piene di correnti dello Stretto. Nessuno sa cosa sia successo, se il gesto sia da imputare a una bravata, a un malore, a uno strano gioco o anche a uno stato di alterazione psico-fisica.

Quel che è certo è che le classi quinte avevano programmato alcuni giorni di gita in Sicilia: partenza da Milano in treno con direzione Siracusa, sempre in treno, con il passaggio a bordo dei grandi traghetti ferroviari. A cinquecento metri dall’arrivo in porto lo studente è però finito in mare. Il personale non l’ha visto. Del tuffo si è accorto un passeggero che ha individuato il ragazzo in acqua dall’alto del ponte. Il testimone ha lanciato l’allarme e l’equipaggio ha gettato in mare un fumogeno per localizzare il ragazzo, allertando la capitaneria di porto. Una barca salpata dal porto ha salvato il giovane dopo una quindicina di minuti di panico, con il diciannovenne in balìa delle correnti, e lo ha riportato a riva, dove ad attenderlo era presente il personale medico.

Il 19enne - nato a Rho, ma residente a Legnano - è stato poi condotto in ambulanza all’ospedale Piemonte della città siciliana. Con lui, visibilmente sotto shock, anche la sua insegnante. «Rimaniamo in attesa che ci dicano cosa è successo - spiega il preside dell’istituto canossiano di Legnano, Flavio Merlo -. Non vogliamo tirare conclusioni affrettate e neppure dar credito alle voci che circolano in queste ore». E le voci sull’accaduto si rincorrono ora dopo ora. Probabilmente al ragazzo verrà fatto un esame tossicologico. Sula vicenda adesso indaga la questura della città siciliana, che avrebbe già ascoltato i compagni per capire meglio la dinamica dell’incidente. La scolaresca ha poi proseguito la gita verso Siracusa. Il giovane, nonostante la caduta da una altezza notevole, non ha riportato traumi, ma soltanto un principio di ipotermia per via dell’acqua gelata: nel pomeriggio di ieri era comunque ancora ricoverato in ospedale, supportato da un’insegnante prima e dai genitori poi. L’incidente di Messina riapre di fatto la questione delle gite scolastiche a rischio, a pochi giorni dall’altro fatto di cronaca che ha visto protagonista una 17enne di Corbetta, sempre nel Milanese, che si trovava con la sua scuola in viaggio di istruzione a Napoli. La ragazza dell’Ipsia Mainardi, dopo aver fumato uno spinello, aveva perso l’equilibrio ed era caduta dalla finestra del primo piano, finendo sul selciato e rompendosi il bacino.