Sostanze tossiche nell’Olona, impegno per monitorarle

Dopo i rilevamenti dell’Arpa il mondo politico si prende finalmente a cuore il fiume malato

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Senza cadere nell’allarmismo, attraverso una mozione per questo motivo emendata e poi sottoscritta da tutte le forze in consiglio comunale, il Comune di Legnano si impegnerà a tenere sotto controllo i dati delle Pfas, le sostanze organiche perfluoro-alchiliche tossiche per l’organismo, che sono state rilevate da Arpa, in percentuali particolarmente alte, in occasione delle recenti rilevazioni nelle acque dell’Olona. Almeno su questo punto specifico l’aula di palazzo Malinverni ha trovato in breve un accordo, dopo che Franco Brumana (nella foto), consigliere del Movimento dei Cittadini, aveva presentato la mozione basandosi sui dati che Arpa aveva comunicato con la prima, dettagliata analisi datata 2018. Allora, tra i 54 punti di rilevamento della Regione Lombardia, il record negativo per la presenza di Pfas nelle acque era riferito proprio alla centralina legnanese del fiume Olona.

L’assessore Lorena Fedeli, che è intervenuta nella discussione sulla mozione, ha voluto prima di tutto allontanare ogni forma di allarmismo a proposito della presenza di sostanze tossiche nell’acqua che beviamo, chiedendo per questo motivo di attenuare proprio le parti della mozione che rischiavano di essere fraintese.

La mozione di Brumana chiede dunque di tenere monitorata la situazione con Arpa, cercando anche di identificare quali siano le origini della presenza nel fiume di percentuali così elevate di Pfas, spesso derivati da residui di lavorazione del teflon oppure del goretex. Ancora Fedeli ha comunicato poi all’aula i dati Arpa di una ricerca più recente datata 2020, anche se meno dettagliata della prima, che riferisce di una diminuzione della presenza di Pfas nelle acque del fiume pari a un terzo rispetto ai livelli verificati con la prima rilevazione.P.G.