Legnano, multe e tasse arretrate: il Comune non fa sconti ai morosi

L’amministrazione non applicherà la rottamazione delle cartelle prevista nell’ultima Finanziaria per i tributi non versati antecedenti al 2015

Legnano dice no alla rottamazione delle cartelle esattoriali

Legnano dice no alla rottamazione delle cartelle esattoriali

Legnano (Milano) - Carichi al di sotto dei 1.000 euro dovuti all’amministrazione, antecedenti al 2015 e affidati al servizio di riscossione, per cui l’ultima Finanziaria prevede lo stralcio delle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, sanzioni e interessi di mora? Il Comune di Legnano, così come la stessa legge prevede, ha deciso che questo stralcio per i suoi debitori non sarà automatico: dovranno versare per intero quanto dovuto, compresi interessi e sanzioni, a meno di seguire strade diverse.

La decisione è stata presa in occasione dell’ultimo Consiglio comunale dopo una commissione convocata il giorno prima e dopo che l’opposizione in aula ha aspramente criticato la scelta. La cifra in ballo e che riguarda, appunto, gli interessi e le sanzioni per mancato pagamento sui debiti vantati tra il 2000 e il 2015 (Imu, Ici, Tosap, multe per il codice della strada), è pari a circa 360mila euro per 3.600 cartelle (il valore totale delle cartelle è superiore al milione)

Secondo la posizione espressa dal neo assessore al Bilancio, Luca Benetti, ci sono motivazioni di vario genere che sostengono questa decisione: "Stralciare interessi e mora non sgraverebbe in alcun modo l’agente di riscossione – ha detto Benetti – e non comporterebbe un minor aggravio di notifica, perché è evidente che l’imposta resta e gli agenti devono comunque avviare le notifiche per riscuotere il debito. Rinunciare significherebbe avere minor incassi per l’ente: sono certamente di dubbia esigibilità e così li abbiamo inquadrati, ma nulla toglie che, essendoci la possibilità e date le difficoltà a chiudere il titolo primo, questi soldi possono essere utili. Crediamo, infine, che la manovra sia iniqua nei confronti di chi ha sempre pagato e a favore di chi non l’ha fatto, generando un circolo ben poco virtuoso e assumendo i contorni di un simil condono. A maggio è già stato fatto uno stralcio sotto i 5mila euro che ammetteva però i contribuenti con limite di 30mila euro, identificando dunque situazioni economiche precise: questa manovra, al contrario, non identifica un limite".

In realtà, come detto da Benetti nel suo intervento, nella finanziaria è data la possibilità ai contribuenti, per un periodo di tempo ancor più esteso, di accedere allo stralcio non in modo automatico, ma presentando la domanda entro la fine dell’anno. "Quello che la finanziaria vuole si applichi a prescindere – ha detto Benetti – il contribuente già lo può avere in altro modo, pagando l’imposta come ovvio".