Legnano: righello, turni e fantasia per il ritorno in classe

I dirigenti scolastici stanno studiando una nuova organizzazione degli spazi. anche se non ci sono linee guida chiare per garantire il distanziamento sociale.

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di Cristiana Mariani

Manca un mese al ritorno in classe. Qualcuno nella prima, la maggior parte dalla seconda settimana di settembre: in ogni caso fra una quarantina di giorni migliaia di bimbi e ragazzi saranno di nuovo in quelle aule che non li sentono vociare ormai da diversi mesi. Dalla fine di febbraio, per la precisione. Di banchi con le ruote ancora non se ne sta sentendo parlare, ma le ipotesi che circolano negli ultimi giorni per il ritorno a una sorta di normalità scolastica non sono delle più incoraggianti. I dirigenti di qualche scuola superiore, sono all’opera da settimane con il metro in mano per cercare di trovare la “giusta distanza” fra i banchi e le sedie, ma ad oggi non sembrano esserci linee guida univoche e questo rende particolarmente complicata l’organizzazione da parte di insegnanti e dirigenti. Se i secondi devono preoccuparsi di come i ragazzi staranno in classe, i primi hanno anche l’onere di cercare di capire in quale modo fare lezione per non distruggere l’equilibrio creato. Per capire quanto grande possa essere il disagio dei docenti, ma anche degli allievi, nel fare lezione in condizioni spesso proibitive se si seguono le normative oggi - ma lo saranno ancora a settembre e ottobre? - vigenti contro il diffondersi del Covid, basta pensare a istituti che dei laboratori hanno fatto il loro fiore all’occhiello, come Bernocchi e Dell’Acqua di Legnano. È così anche per il liceo linguistico Galilei e per le altre scuole di tutto il territorio che necessitano di laboratori di lingue, scienze e informatica.

E le attività in palestra? Sino a ottobre inoltrato, se il meteo lo consente, si potranno utilizzare le aree all’aperto, ma poi anche in quel caso sarà necessario organizzarsi. "Tutto è affidato ai dirigenti scolastici", affermano alcune figure di riferimento degli istituti legnanesi. E per quanto riguarda le mense? Impossibile pensare di concentrare gli alunni in un unico locale. La soluzione, alquanto difficoltosa da mettere in atto, individuata da alcune scuole è di far pranzare gli allievi nelle aule, che saranno sanificate prima e ripulite dopo. Il servizio mensa, però, non è a carico delle scuole e quindi a dover giocare un ruolo importante saranno le società che se ne occupano. Per far fronte alle difficoltà in quasi tutte le realtà, come ad esempio nell’istituto comprensivo Manzoni di Legnano, sono state create commissioni specifiche per affrontare la riorganizzazione. Proprio qui la dirigente scolastica uscente ha tenuto a informare i genitori del fatto che tutto avverrà in continuità con l’anno scolastico da poco concluso.