Legnano, primi rifiuti al nuovo impianto Forsu di via Novara

Venerdì è cominciata la fase di "produzione": all'impianto sono già state conferite 40 tonnellate di verde in due giorni di apertura

I primi mezzi all'ingresso dell'impianto di via Novara

I primi mezzi all'ingresso dell'impianto di via Novara

Legnano (Milano), 28 marzo 2022 - A piena forza qui arriveranno 52.400 tonnellate all'anno di rifiuti totali (40mila di FORSU e 12.400 di sfalci verdi) dai quali ricavare 14mila tonnellate di compost e 4 milioni di metri cubi annui di biometano: dopo l’inaugurazione di due settimane fa, venerdì scorso anche i primi conferimenti hanno varcato la soglia del nuovo impianto legnanese per la produzione di biometano e compost in via Novara, dando ufficialmente il via alla fase produttiva.

Venerdì mattina alle 8 sulla pesa a ponte ubicata all’ingresso è, infatti, transitato il primo camion carico di verde: oltre 2 tonnellate di sfalci provenienti dal Comune di San Giorgio su Legnano. Nel corso della giornata sono stati poi effettuati altri conferimenti dal territorio di Legnano e oggi, con la ripresa dell’attività, dopo la pausa del fine settimana, sono state superate le 40 tonnellate di verde.

Il materiale resterà stoccato all’interno del capannone sino all’8 aprile, data in cui si prevedono i primi conferimenti della Forsu, ossia della frazione organica dei rifiuti: da quel momento in poi potranno partire le lavorazioni. “Mentre il digestato della frazione organica ha la funzione di “matrice principale”, il verde riveste il ruolo di “strutturante”- spiega infatti l’ingegner Massimo Moda, responsabile dell’impianto- Viene, cioè, miscelato alla Forsu e tale miscela viene poi sottoposta ad un pretrattamento, finalizzato a rimuovere tutte le parti non compostabili”. Questo scarto, che in gergo tecnico viene definito “sovvallo”, viene ricoverato, non rientrando nel processo di lavorazione, in appositi cassoni per essere poi avviato allo smaltimento finale.

I test merceologici e le analisi chimiche che Aemme linea ambiente ha effettuato in questo periodo su campioni di verde e di umido provenienti da tutte le piattaforme che gestisce (test e analisi che saranno ripetuti ogni sei mesi) sono proprio finalizzati a saggiare la qualità del rifiuto. “Il mese prossimo – ha spiegato ancora Moda - partiremo con l’inoculo del digestore, operazione che consiste nell’inserimento, all’interno dello stesso, di digestato prelevato da altri impianti già funzionanti. Tale digestato contiene la flora batterica necessaria per attivare il processo biologico di digestione anaerobica e, quindi, la produzione di biogas”. Il biogas che verrà prodotto in un anno di attività si stima possa soddisfare il fabbisogno di 2.857 famiglie, con un risparmio pari a 3.280 tonnellate di petrolio.