Protagonista l’anguilla, progetto con uno scopo: la salvaguardia di una specie autoctona nostrana

Agire in modo consapevole sull’ambiente ci offre la possibilità di un futuro migliore .

Focalizziamoci ora sulla salvaguardia delle anguille grazie all’intervento del professor A. G. Casoni che ha partecipato al progetto come ricercatore e biologo. Procediamo con l’intervista.

Che cos’è il progetto LIFEEL?

"Come già anticipato, il progetto consiste nel salvaguardare l’anguilla europea, specie autoctona in forte declino negli ultimi anni. A questo progetto partecipano anche partner stranieri, perché l’anguilla è una specie di interesse comunitario, la cui salvaguardia non riguarda solo l’Italia".

Da chi è stato finanziato e chi sono gli altri enti promotori?

"Il progetto è in parte finanziato dall’Unione Europea e ha una durata di quattro anni (dal 2020 al 2024). Gli enti coinvolti sono la Regione Lombardia, il Parco del Ticino, il Parco regionale del delta del Po del Veneto e dell’Emilia Romagna, la Regione Emilia Romagna, le Università di Bologna e di Ferrara, Graia e un partner straniero, l’Organizzazione greca agro-culturale DEMETER".

Qual è l’obiettivo di questo progetto?

"Sostenere il patrimonio di biodiversità del bacino del Po attraverso la conservazione delle specie più emblematiche, come l’anguilla, riaprendo le rotte di migrazione e recuperando il reticolo idrografico interno e salvaguardando i soggetti adulti a favore della loro emigrazione e riproduzione naturale".