Non ci saranno i militari a presidiare le zone a rischio della città, ma il parco Falcone-Borsellino, qualsiasi strategia verrà messa in atto, diventerà ancor più un obiettivo primario delle operazioni di controllo delle forze di polizia del territorio: a confermarlo è stato ieri il prefetto di Milano, Renato Saccone, intervenuto per il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica che, per l’occasione, si è tenuto a Legnano come segnale di vicinanza al territorio. Subito dopo l’incontro con i rappresentanti delle forze dell’ordine (presenti il sindaco Lorenzo Radice, il vice Anna Pavan, l’ex commissario prefettizio e vice prefetto Cristiana Cirelli e la vice sindaca della Città metropolitana Michela Palestra e la consigliera alla sicurezza, Sara Bettinelli), Saccone ha esordito con una considerazione di base: "La situazione non va considerata come problematica o emergenziale e neppure la mia presenza qui va interpretata in questo senso. Parto da una situazione specifica in cui le forze dell’ordine hanno l’abitudine a muoversi con autonomia e capacità e da una realtà nella quale le forze di polizia devono basare la loro azione su una dimensione “dinamica“ degli interventi".
Nella sostanza punta alla possibilità di muovere con flessibilità le forze a disposizione, in modo coordinato e superando la logica del presidio fisso. Logica che, ha detto Saccone, caratterizza gli interventi di “Strade sicure“, con i militari a presidio degli obiettivi sensibili e che non è adatta alla situazione. Saccone ha messo l’accento sulla situazione del parco Falcone Borsellino, dove aumenteranno i controlli, e dei locali pubblici dedicati all’intrattenimento e alla somministrazione di alcol: "Attenzione specifica sarà dedicata a chi serve alcol ai minorenni, perché da queste tutele partirà la nostra azione di controllo". Paolo Girotti