Morto in piscina a Legnano, la famiglia denuncia: "Ritardi nei soccorsi"

Amga sport: intervento immediato. La procura chiede l'autopsia sul corpo del 20enne

L'esterno della piscina comunale di Legnano

L'esterno della piscina comunale di Legnano

Legnano (Milano), 10 giugno 2022 - Sarà l'autopsia a stabilire come è morto il 20enne pakistano che domenica ha perso la vita mentre nuotava con alcuni amici dentro la piscina olimpionica di Legnano. La magistratura ha aperto un fascicolo col pubblico ministero Nadia Calcaterra che disporrà tutti gli accertamenti necessari dopo la denuncia da parte dei familiari del giovane.

L’ipotesi prospettata è di omicidio colposo perché, secondo la famiglia del giovane pakistano, i bagnini avrebbero ritardato i soccorsi, se l’intervento fosse stato immediato il ragazzo si sarebbe salvato. Altra invece la versione fornita da Amga sport che aveva parlato di soccorsi immediati in una nota stampa diffusa mercoledì: "Aver assistito, in diretta, al malore ed essere stati pronti nell’attivare, in tempi rapidissimi, il protocollo interno e i soccorsi, da parte del personale sanitario, aveva lasciato aperto in tutti noi un barlume di speranza, sebbene le condizioni del ragazzo siano apparse subito decisamente gravi. Una piscina dove la gente va per rilassarsi, divertirsi e allenarsi, si è purtroppo trasformata all’improvviso in un teatro di dolore". Sul caso indaga quindi la procura di Busto Arsizio, competente per territorio.