Magenta, giro di vite nella mensa scolastica: niente pasti ai bambini che non pagano

Ammonta a oltre 190mila euro il buco nei conti economici dovuto alle mancanze di chi non paga la mensa scolastica

Mensa scolastica

Mensa scolastica

Magenta (Milano), 20 giugno 2018 - Oltre 190mila euro di buco dovuto ai furbetti della mensa. E’ a quanto ammonta oggi il debito che alcuni cittadini hanno con il Comune di Magenta per i servizi di refezione scolastica erogati ai loro figli, ma mai pagati. Da qui la scelta dell’Amministrazione di Chiara Calati di voltare pagina secondo una politica del bastone e della carota. La carota per chi è in difficoltà e giustamente deve essere aiutato, il bastone per chi dolosamente lucra su questa situazione che di anno in anno assume contorni sempre più ampi. «Abbiamo rivisto – ha spiegato il vice sindaco con la delega alle politiche educative Simone Gelli – tutto il pacchetto dei servizi scolastici. Abbiamo anche potenziato il personale addetto al Welfare per cercare di venire incontro alla situazioni di effettiva indigenza». Concretamente, la Giunta ha inserito una serie di misure utili: come la possibilità di pagare il servizio di pre-scuola, post-scuola e il trasporto scolastico con il Rid bancario posticipato con cadenza bimestrale. 

Chiara Calati, sindaco di Magenta
Chiara Calati, sindaco di Magenta

Diverso il discorso della mensa dove l’attivazione del Rid diventa più difficile, in forza delle fasce Isee che debbono essere verificate e, soprattutto, possono cambiare nel corso dell’anno. «Anche qui però – ha aggiunto Gelli – chi ha un debito, ma si trova in una condizione di morosità incolpevole potrà sanare la sua posizione con una rateizzazione semestrale». Diverso il trattamento per «i furbetti». Qui è davvero il caso di dire che la pacchia è finita. «Andremo per gradi – ha sottolineato il vice sindaco – prima l’avviso bonario, a seguire un sms a indicare la necessità di ricaricare immediatamente il tesserino mensa, infine, l’intimazione a mettersi in regola entro quindici giorni. Dopodiché passeremo alla sospensione del servizio». «E’ una questione di equità ma prima ancora di rispetto nei confronti di chi ha sempre pagato nei tempi previsti – ha osservato il primo cittadino Calati – senza contare che questi comportamenti sono di danno alla macchina comunale. Sono risorse, infatti, sottratte alla collettività che potrebbero essere utilizzati per altri servizi preziosi, vedasi per esempio il post scuola e il pre scuola fondamentali per molte famiglie».