La Giunta e il rebus rincari Ritocco da 1,3 milioni di euro

Prezzo del gas e inflazione sono un macigno sul bilancio di Palazzo Malinverni. L’allarme del sindaco Radice: "Impensabile tagliare i servizi alla cittadinanza"

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di Paolo Girotti

Un anno fa era la pandemia, ora sono le fluttuazioni del costo dell’energia a pesare sulle prospettive dei bilanci di tutti i Comuni: Legnano non fa eccezione e per questo motivo è stato il primo cittadino, Lorenzo Radice, a chiedere al Governo di "non lasciare solo chi investe nel futuro ma che per il caro energia rischia di faticare nell’ordinaria amministrazione".

Martedì sera il bilancio previsionale del Comune è approdato in Consiglio comunale con la presentazione del documento, affidata all’assessore Alberto Garbarino: il giorno dopo sindaco e assessore hanno voluto fare il punto della situazione e proprio la fotografia istantanea scattata da Radice rende bene l’idea della situazione attuale. "Finalmente abbiamo i soldi per costruire la casa – ha infatti esordito il sindaco alludendo ai tanti finanziamenti collegati al Pnrr e, allo etssso tempo, alle difficoltà nel gestire la spesa corrente –, ma adesso non abbiamo soldi per fare la spesa. La situazione contingente pone seri problemi ai conti dei Comuni, ma noi dobbiamo saper trasformare questa criticità in un’opportunità per accelerare su partite di importanza fondamentale nel medio-lungo periodo come l’efficientamento energetico nella prospettiva di una città a zero emissioni e, anche alla luce dell’alto numero di pensionamenti in corso, la revisione del nostro modello organizzativo interno per arrivare a un Comune sempre più focalizzato sulle esigenze dei cittadini-utenti".

Le spese correnti sono sempre state il punto critico per ogni bilancio comunale e un compito già difficile da svolgere è oggi ancora più complicato dal costo dell’energia in aumento vertiginoso. La stima è che il rialzo dei prezzi pesi sui conti di Palazzo Malinverni per circa 1,3 milioni di euro. "La nostra situazione è simile a quella di tutti gli altri Comuni - ha spiegato Radice – ma di fronte a questa situazione e al peso che l’aumento del costo dell’energia costituisce oggi e potrà costituire nei prossimi mesi non possiamo rimanere soli, pena la necessità di tagliare servizi alla cittadinanza. Un’ipotesi inaccettabile". Cosa sottolineare in un conto economico che pareggia a 94 milioni 752mila euro e vede assestarsi le spese correnti al 64,6% (con una composizione che ricalca quella dell’anno precedente) contro il 30,7% delle spese in conto capitale? Per quanto concerne le entrate in conto capitale va certamente messa in primo piano la crescita degli oneri di urbanizzazione che è, o forse era, il segnale di una ripresa del mercato immobiliare. Una quota significativa, 2,2 milioni di euro su 2,8, andrà a coprire la spesa corrente per interventi di manutenzione del verde, delle scuole e delle strade.

Le imposizioni a discrezione del Comune restano sostanzialmente invariate e la sola addizionale Irpef è stata rimodulata solo per adeguarsi alle nuove fasce Isee: saranno i prossimi mesi a decretare su questa "stabilità" potrà essere mantenuta.