Magenta, i musulmani tornano al Tar: "Dateci un’altra area per il Sacrificio"

Per la comunità islamica l'ex fiera di via Crivelli non è sicura e adatta alla preghiera

I musulmani di Magenta

I musulmani di Magenta

Magenta (Milano), 11 agosto 2019 - Dopo il primo ricorso al Tar, ne è partito un secondo. Non intendono mollare i musulmani dell’associazione ’Moschea Abu Bakar’ di Magenta. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato loro ragione imponendo al Comune di Magenta di concedere uno spazio, individuato nell’area Fiera di via Crivelli. Ma quest’area presenta ancora diverse criticità che ne mettono a rischio la sicurezza, secondo gli islamici. Ed è proprio su queste basi che si fonda il secondo ricorso predisposto dal loro legale, l’avvocato Luca Bauccio. Ricorso, quest’ultimo, emerso dagli accertamenti effettuati dallo staff del Ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha chiesto informazioni in merito. L’area di via Crivelli, vicina al comando della Polizia locale, è stata sfalciata dagli addetti di ASM, ma i problemi restano.

In particolare non è ritenuto uno spazio adatto alla preghiera. Il prossimo 14 agosto, dalle 8.30 alle 9.30, potrebbero arrivare in via Crivelli almeno duecento persone munite di tappetino da stendere a terra. La preghiera musulmana segue determinati rituali che impongono di inginocchiarsi a terra secondo regole ben precise. Resta poi il disagio di una zona sprovvista di una via di fuga secondaria nel caso in cui dovesse sopravvenire qualche problema. Dall’incendio di sterpaglie o altro ancora. Mancano poi i parcheggi, salvo quei pochi che ci sono nei pressi del comando di Polizia locale. Cosa accadrebbe in caso di arrivo massiccio di automobili? Anche questo è un problema che non sarebbe stato considerato. Il 14 agosto arriveranno in via Crivelli anche molti bambini perchè sarà la festa di tutti. Insomma, a Magenta in questo caldo agosto sembra che a tenere banco sia solo la polemica sulla festività del Sacrificio e sulla battaglia tra l’associazione islamica da una parte e l’Amministrazione dall’altra. Una battaglia di cui i cittadini farebbero volentieri a meno.