Gli Internet point rinascono grazie all’identità digitale

Nessuno o quasi utilizzava più le postazioni presenti nell’Urp di corso Magenta. L’avvento dello Spid e l’accesso ai servizi sanitari le rendono di nuovo utili

di Paolo Girotti

Si riparte da dove ci si era fermati, seppur con qualche riattivazione temporanea, prima dall’avvento della pandemia e questo malgrado, ancor prima di questo obbligato cambio di abitudini, appariva già evidente che questo e altri simili servizi avessero ormai fatto il loro tempo: stiamo parlando delle postazioni internet gratuite per i cittadini che sono state riattivate all’ufficio relazioni con il pubblico solo pochi giorni fa, a partire dal primo aprile.

Giudicate "indispensabili" fino a qualche anno fa, le postazioni sembrano infatti diventati ormai utili a pochi, come anche le ultime statistiche d’uso dimostrano. Secondo le statistiche del 2018, anno a pieno regime del servizio, l’Internet point comunale - solo pochi anni fa la manna dal cielo per chi non aveva una connessione veloce a casa o per chi preferiva nutrirsi di dati uscendo dalle mura domestiche - aveva già restituito numeri davvero poco consistenti a proposito dell’utilizzo: in un anno il servizio aveva fatto registrare in tutto, infatti, meno di 700 sessioni singole, per l’esattezza 689.

Anche considerando i giorni di chiusura dell’Urp significava dire che il servizio era stato utilizzato meno di una volta al giorno per postazione (le postazioni, allora tutte utilizzabili, erano infatti tre). Quello era stato senza dubbio il segnale evidente del tramonto di un’era, tanto che c’è da chiedersi se, considerato che praticamente tutti hanno ormai connessioni più o meno veloci anche sul proprio telefono cellulare, hanno ancora un senso servizi come questo o come il wifi libero nelle piazze quando il segnale telefonico che offre accesso ai dati è ormai diffuso su tutto il territorio. Il servizio di internet point è stato comunque rinnovato anche per l’anno in corso (una spesa da pochi migliaia di euro) e gli utenti potranno utilizzare due delle tre postazioni disponibili, questo per continuare a garantire un distanziamento minimo.

A rendere ancora necessaria la presenza del servizio pare esserci ancora qualche motivazione: in particolare è la possibilità di accedere, attraverso le postazioni dell’Urp, alle realtà che richiedono l’utilizzo del lettore di Smart card, in particolare i servizi sanitari per chi non è dotato di Spid. Una necessità, pure questa, destinata a un rapido tramonto.