Sono iniziati i lavori di demolizione dell’ex cartiera, primo passo per la rigenerazione dell’area a ridosso del centro storico, che risulta abbandonata ormai da una quarantina d’anni. Nello specifico è stato abbattuto l’edificio fatiscente che ospitava i magazzini comunali.
Il progetto, messo a punto dall’amministrazione Colombo in accordo con la proprietà dell’area, prevede la creazione di una nuova piazza immersa nel verde, piantumata con essenze autoctone, che diventerà un luogo di aggregazione e socialità grazie anche alla realizzazione di un centro polivalente, che potrà essere utilizzato per attività ricreative e culturali. Previste due unità residenziali.
Soddisfazione, per l’avvio dei lavori, è stata espressa dalla capogruppo della Lega in consiglio comunale, Silvia Scurati: "Da decenni, complici le promesse mai mantenute da tutti i sindaci che si sono succeduti a Bareggio, l’ex cartiera era diventata una bomba ecologica avvolta nel degrado più totale. A chi ci accusa di aver distrutto la storia di Bareggio, rispondiamo con orgoglio di aver cancellato una storia di degrado, amianto, sporcizia e topi a farla da padroni e un edificio di cui era rimasto a malapena lo scheletro".
Critici, a riguardo, i consiglieri della lista Bareggio 2013, che avevano auspicato per l’ex cartiera un intervento conservativo, riprendendo le indicazioni del ministero della Cultura, che auspicava un attento progetto di riuso.
"Il nuovo centro polivalente che l’amministrazione intende realizzare nel 2026 avrà un costo di 1,5 milioni di euro e sarà totalmente a carico dei bareggesi – si legge in una nota della consigliera Monica Gibillini –. I cospicui diritti edificatori per residenze private riconosciuti dalla maggioranza all’operatore immobiliare proprietario dell’ex filanda (edificio centrale all’area) non porteranno, nelle casse comunali, oneri di urbanizzazione sufficienti per realizzare l’edificio polivalente. Inoltre, non ha senso la realizzazione di un ulteriore centro polivalente, quando a Bareggio ne esiste già uno che non viene sfruttato se non come deposito per le attrezzature comunali".