Rescaldina, sorpresi con mezzo chilo di eroina

Due spacciatori alla vista dei carabinieri tentano la fuga: erano nascosti nel bosco del Rugareto

Boschi della droga

Boschi della droga

Rescaldina (Milano), 19 febbraio 2019 - Hanno tentato in tutti i modi di scampare al controllo dei carabinieri, ma sono stati bloccati e controllati e nulla hanno potuto per celare il carico da oltre mezzo chilo di eroina che avevano nel bagagliaio della loro auto. Così due pregiudicati albanesi di 47 e 34 anni sono finiti in manette a seguito di un controllo dei militari della Compagnia di Legnano, dopo essere stati bloccati nei pressi del parco del bosco del Rugareto, controversa zona di spaccio, nelle prime ore della serata di domenica.

Erano a bordo di una Ford C Max quando i militari di pattuglia li hanno notati, entrambi con un passato per droga alle spalle: i due pusher hanno quindi ingranato la marcia. Nulla da fare per loro, bloccati pochi metri dopo dalle sirene dei militari che li hanno chiusi con la loro auto, impedendo ogni manovra. Scesi dall’auto, i due non hanno però battuto ciglio quando i carabinieri hanno trovato 530 grammi di eroina nel portabagagli della C Max. Arrestati per detenzione ai fini dello spaccio, i due sono stati immediatamente portati nel carcere di Busto Arsizio. Le dosi di droga, che sul mercato avrebbero fruttato migliaia di euro, sono state poste sotto sequestro.

Una zona che ha sollevato polemiche e dato diversi grattacapi sia alle forze di polizia sia al municipio, quella del bosco del Rugareto, dove pochi mesi fa è stato trovato morto un senegalese di Borgomanero, freddato con un colpo di pistola in un campo a un passo dalla zona di spaccio. Carabinieri e polizia da tempo si battono per interrompere lo smercio delle più disparate tipologie di droga venduta tra le fronde degli alberi che pare non avere mai fine.

Solo qualche settimana fa i sindaci del territorio si sono incontrati per discutere della questione, nella speranza di poter individuare un progetto idoneo a scoraggiare la presenza di spacciatori nella zona. Eppure, di svariate nazionalità e spesso in contrasto tra loro, i gruppi di pusher non avrebbero manifestato alcuna intenzione di abbandonare la loro «piazza». Lo stesso accade in altre zone della Lombardia, senza andar lontano anche nel Parco delle Groane, dove tra delitti ed esercito pensato quale deterrente, lo spaccio di droga continua imperterrito, nonostante l’impegno di chi ha per missione il far rispettare la legge.