Legnano, inchiesta Piazza Pulita. Cozzi: "Non ho mai raccomandato nessuno"

Con la seconda udienza tenutasi ieri in tribunale a Busto Arsizio si è concluso l’esame dell’accusa a carico dell’ex vice sindaco

Maurizio Cozzi

Maurizio Cozzi

Busto Arsizio (Varese), 21 gennaio 2020 - «Non ho mai raccomandato nessuno, abbiamo lavorato solo per il bene della città". Lo ha ribadito con forza in aula Maurizio Cozzi, alla sbarra in Tribunale a Busto Arsizio, dove è imputato a processo per quattro presunti concorsi per posti dirigenziali manipolati in seno a municipalizzate e partecipate e in Comune a Legnano. Cozzi, ex vicensindaco della città, è finito a processo insieme all’ex sindaco Giambattista Fratus e all’ex assessore Chiara Lazzarini, accusati degli stessi reati, a seguito dell’inchiesta “Piazza Pulita” a firma del Pm Nadia Calcaterra. Fratus deve anche rispondere di corruzione elettorale.

Si è concluso dopo due udienze l’esame dell’accusa a carico di Maurizio Cozzi che, in entrambe le occasioni, ha tenuto il punto sul fatto di non aver mai fatto nulla di male. Incalzato dalle domande del pm, che invece accusa tutti e tre gli ex amministratori di aver stilato bandi "cuciti addosso a persone a loro vicine, facilmente manipolabili e convenienti", Cozzi ha spiegato di aver semplicemente operato affinché la città di Legnano avesse le persone migliori e più capaci in posti strategici. Secondo le indagini i bandi manipolati sarebbero stati quelli per la posizione di direttore generale di Amga, una consulenza per la partecipata Europa Service e quella di dirigente per lo sviluppo organizzativo del comune. Una quarta contestazione è stata poi fatta dall’accusa a processo già iniziato, ovvero relativamente a una consulenza a un curatore d’arte per 30 mila euro, poi non andata in porto.

In relazione alla consulenza, anche questa poi mai affidata, oggetto di un bando di EuroPa service per un commercialista che avrebbe dovuto prestare servizi alla stessa società, Cozzi aveva già chiarito la posizione in occasione della prima udienza: a chi lo accusa di aver voluto favorire “l’amico“ Gabriele Abba, Cozzi aveva spiegato di aver ricevuto segnalazione a proposito delle caratteristiche tropppo restrittive incluse nello stesso bando: per allargare la platea dei partecipanti Cozzi avrebbe segnalato la cosa al dg di EurPa, Mirko Di Matteo, che apportò poi le modifiche. "Le modifiche non sono state apportate per Abba ma perché giuste. Io non ho raccomandato nessuno" aveva detto Cozzi. Abba, difatti, non partecipò neppure al bando.