Lia Vismara: "È la fine di un incubo, ma ho sempre camminato a testa alta"

La comandante di Corbetta racconta quindici mesi vissuti tra sospetti e solidarietà

Lia Vismara

Lia Vismara

Corbetta, 14 aprile 2021 -  "Sapere di essere innocente ti permette di camminare a testa alta e di affrontare qualsiasi cosa, ma senza il sostegno dell’amministrazione e delle persone che sono rimaste al mio fianco sarebbe stato tutto molto più difficile". Le parole di Lia Vismara, comandante della Polizia locale di Corbetta, sono piene di tutto quel sollievo che gli eventi di ieri non potevano che portare con sé anche se – e questo anche la comandante lo ha ribadito – la vicenda è tutt’altro che chiusa. Ieri l’arresto di Salvatore Furci, comandante dei vigili di Trezzano sul Naviglio ed ex collega di Vismara a Corbetta, ha spazzato via oltre un anno di esposti anonimi, battute infelici e sospetti difficili da eradicare. "Sono stati 15 mesi difficili, ma sapevamo che le indagini stavano per terminare e abbiamo atteso questo momento con fiducia – continua la comandante Vismara –. In tutto questo tempo abbiamo continuato a ricevere esposti anonimi e devo ringraziare l’avvocato Grittini e l’amministrazione che soprattutto in prima battuta hanno creduto nella mia innocenza. Perdere il lavoro - pur sapendo di essere innocente - non avrebbe aiutato la situazione. Nel corso dei mesi l’attenzione sul caso era diminuita, ma nei giorni successivi al fatto è stato importante non essere isolata e aver potuto continuare a svolgere i miei compiti. Adesso – conclude Vismara – aspettiamo i tempi del processo e tutto ciò che conseguirà".

Le tempistiche del procedimento non sono a oggi note, ma è possibile che i tempi vengano dilatati dall’emergenza sanitaria (anche le indagini sono durate più del previsto a causa della pandemia). La comandante, la sua famiglia e il Comune hanno intenzione di costituirsi parte civile nel processo, proprio per avere quel risarcimento anche morale di un anno vissuto nel sospetto da quella notte in cui - ora possiamo dirlo - qualcuno ha forzato la vettura di Lia Vismara per incastrarla. Da quel 4 gennaio in molti hanno puntato il dito contro la comandante, ma in tanti non hanno mai smesso di credere alla sua innocenza: tra questi, il sindaco Marco Ballarini.

"Non abbiamo mai dubitato dell’integrità della comandante e abbiamo sempre saputo che questo fosse un attacco destinato a colpire anche l’amministrazione e la mia persona - ha confermato Ballarini -. Ringrazio tra le altre persone l’avvocato Roberto Grittini, il dottor Gianluca Prisco della Procura e l’assessore regionale Riccardo De Corato per il sostegno. Siamo senz’altro soddisfatti di questo risultato - conclude il sindaco - ma resta una domanda: cosa sarebbe successo se l’amministrazione, invece di dare credito alla comandante e di lottare al suo fianco, avesse deciso di non crederle e di destituirla dal suo ruolo? Credo che in molti, oggi, debbano delle scuse a Lia Vismara".