Busto Garolfo, la Milano City Bg in piena crisi: il pericolo è che finisca tutto

La squadra ambiva a diventare la terza squadra milanese, ora è sull'orlo del baratro

Nel 2017 la presentazione in grande stile a Palazzo LombardiaF

Nel 2017 la presentazione in grande stile a Palazzo LombardiaF

Busto Garolfo (Milano), 17 marzo 2019 - Il Milano City BG e la volontà di diventare la terza squadra di Milano, dietro le prime della classe che oggi disputeranno il derby della Madonnina. Un sogno che rischia seriamente di rimanere tale. Era il giugno 2017 quando dopo due anni di serie D il presidente dell’asd Bustese Giancarlo Piatti, insieme a un gruppo di imprenditori capeggiati da Antonio Rosati (ex presidente del Varese), decise anche per opportunità di tuffarsi in questo nuovo progetto: rivoluzionare nome, ambizioni e programmi del club granata, provare a dare l’assalto al professionismo e affacciarsi nel calcio che conta del capoluogo meneghino. Bene, non sono passati nemmeno due anni e la situazione del Milano City BG appare tutt’altro che florida. E non si sta parlando solamente del lato sportivo - la squadra staziona al dodicesimo posto nel girone A di serie D in lotta per evitare i playout - ma soprattutto di quello societario.

Difficile fare delle previsioni a campionato ancora aperto e con una permanenza nella categoria ancora da conquistare, ma tutte le ipotesi restano aperte, anche quella della prematura interruzione del progetto a fine stagione. Dopo un primo anno di transizione chiuso in nona posizione, nel campionato corrente i risultati sono addirittura peggiorati, in contrasto con le aspettative dello stesso club che, durante la presentazione della nuova casacca in pompa magna a Palazzo Lombardia, alla presenza del presidente Attilio Fontana, dichiarò senza troppi giri di parole di voler puntare alla promozione in serie C. I risultati sperati non sono però arrivati, anzi hanno avuto un effetto boomerang sull’intera società: si è passati dalla cacciata del tecnico Giovanni Cusatis, a quella del ds Mariano Fernandez, fino ad arrivare alla rivoluzione, nel mese di dicembre, dell’intera rosa.

Uno tsunami improvviso e inaspettato che ha portato ad aumentare la confusione dentro e fuori dal campo, tanto che buona parte degli sponsor sostenitori del progetto hanno deciso di fare un passo indietro causando non pochi problemi di gestione complessiva del club. A tutto questo si devono poi aggiungere i rapporti tutt’altro che idilliaci con i vicini di casa dell’Accademia Bustese (in sospeso e ancora da chiarire resta la questione affitto dello stadio R. Battaglia), la costola della storica Bustese. Mentre il Comune di Busto Garolfo è rimasto indifferente alla vicenda. Mancano poco meno di due mesi al termine della stagione ed entusiasmo, voglia e risorse economiche sembrano essere venuti meno giornata dopo giornata, tanto che ai piani alti del Milano City BG nessuno ha ancora sciolto la riserva su quale sarà il futuro della società, lontano o meno da Busto Garolfo.