Busto Garolfo, venti furti nei negozi: è allarme

Vetrine e porte divelte per pochi euro: intanto c’è anche chi dorme nel retrobottega aspettando l’arrivo del ladro

ristian Lanzo ha anche dormito una notte nel suo bar per evitare furti

ristian Lanzo ha anche dormito una notte nel suo bar per evitare furti

Busto Garolfo (Milano), 8 dicembre 2019 - I commercianti di Busto Garolfo, da ormai diverse settimane, hanno un problema. E sembra che nessuno riesca ad aiutarli concretamente a risolverlo. Tutto è iniziato poco più di un mese fa, quando i negozianti del centro hanno incominciato a subire piccoli furti: dieci euro dalla cassa, piccoli oggetti di scarso valore. Tutti furti notturni, tutti con scasso e con le stesse modalità: saracinesca sollevata col piede di porco, porta forzata o vetri spaccati. I furti sono continuati e quasi tutti i negozianti, ormai, sono stati colpiti. Ultimi, proprio ieri notte, il calzolaio in piazza della chiesa e il bar adiacente. «Più che i furti in sé, il problema sono i danni - spiega Cristian Lanzo, titolare del Bar Cafè Gourmand -. Ci sono negozianti che hanno perso giornate lavorative e speso soldi per riparare i vetri rotti o le porte sfondate. Io non sono stato ancora colpito, ma so che ci hanno provato perché ho trovato tracce di effrazione». Nelle vicinanze del suo bar sono stati colpiti la parrucchiera, Rosy, che denuncia la sparizione di un phon, una macchinetta per tagliare i capelli, il pc «con tutte le foto della mia bimba» e qualche decina di euro di incasso, e la pizzeria La Colonna, che il titolare Salvatore ha dovuto chiudere per un giorno per poter sistemare il vetro frantumato durante il furto. Gli ultimi furti con scasso hanno interessato anche la Caritas, dove è stato sottratto dello scatolame, il campo sportivo e le scuole: qui, il ladro, ha rubato le monete contenute nelle macchinette del caffè.

Addirittura dal ferramenta sono stati rubati tre sacchi di pellet. Tutti i furti, curiosamente, hanno interessato piccoli negozi e hanno riscosso sempre piccoli bottini. Perché? Sembrerebbe, viste le modalità di scasso e alcune prove raccolte dai commercianti, che l’autore dei furti sia sempre lo stesso e che non sia un professionista. «Non si tratta di ladri organizzati, ma abbiamo tutti paura lo stesso - spiega Cristian - perché io, ad esempio, sono rimasto qui una notte per evitare che mi venisse spaccata la vetrata e non posso più lasciare qui mia moglie o le ragazze del bar da sole alla sera per paura che questa persona le aggredisca, in cerca di soldi».

Negli ultimi giorni sono stati colpiti anche alcuni esercizi commerciali di Dairago e Villa Cortese, con le stesse modalità.  «Quando i negozi saranno finiti - aggiunge Cristian - toccherà alle case? O agli anziani che prelevano al bancomat? Noi abbiamo iniziato a togliere gli incassi e a lasciare i negozi vuoti, ma non è giusto vivere nell’ansia. Sappiamo che i carabinieri hanno fatto delle indagini, ma sembra che non sia possibile fermare il ladro: intanto, stiamo preparando una lettera firmata da tutti i commercianti e stiamo aspettando che il tribunale di Busto Arsizio si pronunci sulle prove fotografiche e video che abbiamo raccolto in queste settimane. Penso che i negozianti siano arrivati al punto di massima sopportazione ed è arrivato il momento per tutti di parlare e denunciare per trovare una soluzione definitiva al problema».  

I negozi coinvolti dai furti sono ormai più di venti: i commercianti, an che in quanto cittadini, si aspettano a questo punto anche un intervento deciso da parte dell’assessore alla sicurezza e, se le indagini dovessero condurre in definitiva a un ladruncolo con problemi di disagio psico-sociale, anche da parte dell’assessore al Welfare.