Bocciata la variante al “Central Park“ sull’ex Pensotti

Pollice verso del Comune al progetto seppure rivisto

Dagli alti palazzi affacciati

su via Sabotino e via Firenze

di quello che venne pomposamente definito

il progetto del Central Park

di Legnano a una serie

di piccole palazzine e villette che avrebbero punteggiato tutta l’area ex Pensotti, caratterizzata poi da due volumi commerciali affacciati su via Firenze: si basava anche su questa variazione l’istanza

di modifica al plan volumetrico di via Firenze presentata dai nuovi proprietari dell’area,

ma l’Amministrazione comunale ha infine deciso

di bocciare le modifiche perché la nuova proposta

"non bilancia le valutazioni

di opportunità e pubblico interesse rispetto alla nuova proposta insediativa".

È l’ultima puntata della storia infinita che riguarda l’area

ex Pensotti, tra via Firenze

e viale Sabotino. Nel 2008, dopo occupazioni abusive,

un incendio, la trasformazione in una centrale dello spaccio

e infine la demolizione dell’edificio, venne presentato il progetto Central Park:

dei sette palazzi di altezza variabile tra i 16 e i 25 metri

uno solo venne realizzato prima che fallimenti e traversie varie fermassero i lavori. Stessa sorte per la parte commerciale e terziaria prevista.

Dopo anni di abbandono,

a metà 2020 l’area recintata

è infine passata di mano

per una cifra irrisoria, mezzo milione circa, e i nuovi proprietari di Legim hanno presentato una proposta

per la ridefinizione

del contenuto del piano.

Come ufficializzato in questi giorni, l’Amministrazione

ha però bocciato la proposta: tra le cose che non sono piaciute, l’eliminazione

dei parcheggi pubblici nell’interrato degli edifici

con destinazione commerciale,

il tracciato viario

di accessibilità al comparto,

la previsione e la dotazione

di parcheggi di prossimità. Stesso giudizio negativo

per la riduzione significativa

di verde pubblico e il fatto

che il piano "pur diminuendo

la capacità edificatoria

del comparto riduce il bilancio ecologico dell’intervento"

e l’eliminazione della funzione terziaria per introdurre

un nuovo edificio commerciale

su via Pisa.

Paolo Girotti