Bagni vietati nel Ticino: c’è l’ombra del virus

L’ordinanza del sindaco di Abbiategrasso proibisce la balneazione, fra i motivi il rischio che nell’acqua possa esserci traccia del Covid-19

Bagnanti sul Ticino

Bagnanti sul Ticino

Abbiategrasso (Milano) - Scatta il divieto di balneazione nelle acque del Ticino di Abbiategrasso. E il pericolo ha (anche) a che fare con il Covid-19. È quanto si apprende leggendo l’ordinanza appena emanata dal sindaco Cesare Nai, che ha vietato in maniera permanente di fare il bagno alla "Gabana" di Abbiategrasso.

Secondo quanto ha spiegato il Comune, infatti, "l’attuale situazione correlata alla pandemia da Covid-19 porta a considerare che nel fiume recapitano scarichi provenienti da impianti di depurazione di acque reflue civili e industriali, che per tipologia potrebbero risultare contaminate da SARS-CoV-2". Ma non è solo il Covid a preoccupare l’Amministrazione. Per capirlo basta leggere i risultati dei campionamenti annuali eseguiti dell’Ats Città Metropolitana di Milano nelle acque di balneazione del fiume azzurro. Ebbene, le analisi hanno evidenziato che in prossimità del centro balneare "Gabana" le acque sono "complessivamente di qualità scarsa". Questo nonostante alcune opere realizzate negli ultimi anni per mitigare gli effetti del Canale Scolmatore, che proprio ad Abbiategrasso si immette nella Riserva della Biosfera del Ticino. Vale però la pena ricordare che non si tratta della prima ordinanza emanata dal Comune in questo senso.

Anche negli anni passati, infatti, la pericolosità di quelle acque aveva convinto le Amministrazioni a vietare i tuffi. "Navigli e i canali non sono, per loro natura intrinseca, corsi d’acqua destinati alla balneazione – sottolineano dal comune di Abbiategrasso -. Inoltre non ci sono sul territorio abbiatense dei luoghi che consentano di accedere e fruire delle acque in condizioni di sicurezza, e neppure sistemi che impediscano che la permanenza dei bagnanti nell’acqua possa diventare fonte di inquinamento, anche a causa dell’abbandono dei rifiuti. Infine, non c’è la possibilità di fornire informazioni puntuali e aggiornate sulle caratteristiche igienico-sanitarie delle acque e sulle condizioni meteo-climatiche". Per tutti questi motivi - e anche in base ai parametri indicati dalle normative di carattere europeo, nazionale e regionale – è stato deciso di procedere con l’ordinanza che vieta il bagno in maniera permanente. Con tanto di rischio multa per chi infrange le regole: "Le zone interdette alla balneazione sono delimitate e indicate dall’apposita segnaletica, collocata in prossimità di ciascun accesso verso le acque".