Abbiategrasso, accusato per errore: "Con quella baby gang io non c'entro"

Coinvolto nell'inchiesta, il 18enne alla fine è stato scagionato: una vittima l'aveva scambiato per un'altra persona

Baby gang

Baby gang

Abbiategrasso (Milano), 21 aprile 2019- È stato liberato ed è uscito dalla comunità di recupero nella quale era stato trasferito. Il 18enne arrestato lo scorso 5 marzo perché sospettato di far parte di una baby gang che aveva commesso reati a non finire ad Abbiategrasso – dalla rapina all’estorsione – è stato alla fine scagionato. Lui, con quel gruppo, con cui comunque era in passato entrato in contatto, non c’entra.

Il giovane, di professione operaio, era stato arrestato dai carabinieri a seguito di una rapina commessa nei pressi della stazione ferroviaria di Abbiategrasso. Le indagini hanno portato all’emissione di un provvedimento restrittivo nei suoi confronti. Non in carcere, bensì in comunità. Riconosciuto in base ad una immagine mostrata alla vittima, insieme ad altri indagati. «Ci siamo resi conto che c’erano alcune anomalie formali e sostanziali – racconta il suo avvocato Roberto Grittini – che potevano decretare l’inutilizzabilità di quella prova. E così, insieme all’avvocato Portaluppi ci siamo mossi realizzando noi stessi dei book fotografici».  Le indagini difensive hanno portato i frutti sperati. Le immagini mostrate dai legali alla vittima di quella rapina, hanno smentito che il diciottenne in questione fosse coinvolto nei fatti. E così è stato tolto dalla comunità nella quale era stato inserito. «La mattina dell’arresto ho provato a dire che non c’entravo niente – ha detto il giovane – ma non c’è stato verso. È vero, conoscevo gli altri ragazzi, ma ad Abbiategrasso noi ragazzi ci conosciamo tutti. Ma con quella storia non c’entravo proprio niente». Classe 2001 al ragazzo, nell’ordinanza firmata dal gip Paola Ghezzi, veniva contestato di avere preso parte ad una rapina, in concorso con altri tre giovani, di cui due maggiorenni, il 31 ottobre dello scorso anno, all’altezza della fermata del bus della Stav in prossimità della stazione. Quel giorno il gruppo aveva minacciato una persona (dapprima prendendola a male parole), intimandole di tirare fuori tutti i soldi che aveva, altrimenti avrebbero estratto un coltello. La somma ottenuta fu esigua, pari a 5 euro. A seguito della denuncia la vittima riconobbe, tramite foto, anche il giovane in questione. Tanto è bastato perché nei suoi confronti il gip disponesse il trasferimento in una comunità di recupero. Dalla quale è uscito l’altro giorno.