
Una protesta dei lavoratori Auchan di Rescaldina
Rescaldina (Milano), 16 maggio 2020 - Ancora quindici giorni e poi tutto il secondo piano del centro commerciale occupato dal supermercato ex Auchan sarà vuoto. Via gli scaffali, via tutta la merce che vi era esposta. Ci saranno anche dei lavori edili per separare le due superfici con la chiusura dei vani occupati dalle scale mobili. Dal primo di giugno tutto questo spazio dovrà essere libero per ospitare tre aziende del settore tessile. Si concretizza in questo modo una delle condizioni del passaggio del punto vendita di Rescaldina da Auchan (oggi Margherita Distribuzione) a Conad, ovvero la riduzione del 50% della superfice di vendita del supermercato. Che vuol dire anche taglio del numero delle persone occupate (ma ancora le cifre effettive non sono stati resi noti). E dal primo giugno avrà inizio la cassa integrazione per ristrutturazione per tutti i lavoratori ancora in forze a Margherita Distribuzione, che avrà scadenza il 31 dicembre.
Nel frattempo sono già iniziati gli incontri tra l’azienda e i lavoratori sulla base dell’accordo sottoscritto a livello nazionale con la sola Fisascat Cisl (in cui sono stati dichiarati complessivamente 8.036 esuberi). Accordo che prevede la concessione di incentivi economici a chi lascerà l’azienda. Incentivi che non potranno essere inferiori a quanto previsto dall’accordo (26mila euro per un quarto livello). "Da quello che sentiamo parlando con i nostri colleghi almeno una cinquantina di persone avrebbero accettato di lasciare l’azienda con l’incentivo economico, ma non hanno ancora incontrato tutti. Una situazione precisa l’avremo certamente a fine mese. Sappiamo che il direttore si è già dimesso" commenta Maddalena Izzo, delegata Fisascat. Ma bisogna fare in fretta se si vuole godere del beneficio maggiore. Col passare dei mesi l’offerta dell’azienda andrà difatti gradatamente a ridursi, sino ai pochi spiccioli che verranno garantiti a chi lascerà il gruppo a fine dicembre.
«Non sappiamo ancora quale socio di Conad acquisirà il punto vendita di Rescaldina e con quanti dipendenti vorrà continuare nell’attività". Per questo motivo non si può ancora quantificare esattamente quale sarà il numero degli esuberi, anche se una stima parla di almeno il 40% dei 309 dipendenti ex Auchan. L’accordo che si sta già portando avanti a Rescaldina non è stato sottoscritto dalla Filcams Cgil. "C’erano troppe cose che non ci convincevano e col passare delle settimane ci convincono sempre meno – afferma Fabio Toriello, segretario Filcams Ticino Olona -. Volevamo avere garanzie maggiori sul fatto che i lavoratori venissero riassunti e sul mantenimento dei livelli acquisiti. A Rescaldina arriveranno alcuni operatori del settore tessile: volevamo che gli ex dipendenti Auchan avessero una via preferenziale nei colloqui per le nuove assunzioni, ma questo temo non ci sarà nonostante i 5mila euro che Margherita Distribuzione garantirà per ogni suoi ex dipendente che passerà a tempo indeterminato ad un altro operatore".
Trattative per l’uscita volontaria sono in corso anche a Nerviano. Ancora non è noto, in questo caso, se il negozio resterà nella galassia Conad. È molto più probabile il passaggio ad un altro marchio che già opera in zona. Un operatore che dovendo già far fronte ad un elevato costo per l’affitto della struttura vorrebbe perlomeno prendersi in carico un numero ridotto di dipendenti rispetto ai 170 in forza quando lì operava Auchan. Incerto è anche il destino dei 26 dipendenti del supermercato Sma di San Vittore Olona.