Attentato a Parigi: "Sono sopravvissuta all'inferno del Bataclan"

L'esperienza di Francesca, 33enne di Busto Garolfo: "Parigi sembra una città fantasma"

Fuori dal Bataclan

Fuori dal Bataclan

Busto Garolfo (Milano), 15 novembre 2015 - L’appartamento dove vivono Francesca e Nicolas dista poco meno di quindici minuti dal Bataclan. Trentatre anni nata a Busto Garolfo, vive ormai da sette insieme al marito a Parigi e lavora ai magazzini Lafayette nella centralissima Boulevard Haussmann. Per una pura coincidenza non ha vissuto in prima persona la tragedia che ieri ha sconvolto la Francia e il mondo. «Aspettavo due amiche dall’Italia e quindi sono uscita in anticipo dalla boutique dove lavoro – spiega Francesca P. -. La notizia l’ho avuta tramite alcuni colleghi che mi hanno mandato un messaggio. Nel giro di pochi minuti la città è piombata nel silenzio, solo sirene ed elicotteri che sorvolavano i vari quartieri».

L’attentato ha gettato nel panico un’intera città con conseguenze ben diverse dal precedente attentato a Charlie Hebdo del gennaio scorso. «Questa mattina (ieri per chi legge) Parigi sembrava una città fantasma: tutto chiuso, saracinesche abbassate e pochissima gente in giro. La paura è tanta. Sotto casa una banale rapina in banca intorno alle dieci del mattino ha gettato un intero quartiere nel terrore, nel giro di pochi minuti sono arrivati poliziotti da ogni via mentre gli elicotteri roteavano sopra il caseggiato. Una situazione molto più drammatica rispetto a quanto accaduto a Charlie». Chiusi ieri mattina per un pacco sospetto i magazzini Lafayette, martedì Francesca come al solito dovrà tornare al lavoro in Boulevard Haussmann. «Confesso che ritornare al lavoro mi spaventa un po’. I controlli fin dalle prime ore dopo l’attentato sono diventati rigidissimi. Speriamo».

di PAOLO MATTELLI