
Un monopattino coinvolto in un incidente stradale, foto generica
Oltre 100 incidenti in un solo anno riferiti alla "mobilità dolce" sono da considerare tanti o pochi in un contesto come quello della città di Legnano? È su questo quesito che si sono confrontati i consiglieri comunali dopo che, in aula, l’assessore alla Mobilità e trasporti Marco Bianchi ha messo in fila, a fronte di un’interrogazione specifica, i numeri degli incidenti che negli ultimi quattro anni hanno avuto come protagonisti quanti si muovono con sistemi di mobilità dolce e poi, ancor più nel dettaglio, ciclisti e utilizzatori di monopattini elettrici.
Facile comprendere che la discussione ha come obiettivo portare in primo piano anche le diverse posizioni sul progetto Bicipolitana, che l’amministrazione sta portando avanti e che ha provocato numerose polemiche, accese dalle proteste dei cittadini, anche tra le parti politiche. Bianchi ha elencato i dati forniti dalla Polizia locale che riguardano gli anni dal 2020 al 2023, con la dovuta chiave di lettura del 2020 determinata dai vincoli imposti dalla pandemia: il numero dei sinistri totali, quindi relativi a ogni tipo di mobilità, parte dai 345 del 2020 e arriva ai 609 del 2023, passando dai 534 del 2021 e dai 573 del 2022. Di questi hanno riguardato l’utenza debole 60 incidenti del 2020, 84 nel 2021, 107 nel 2022 e, nel 2023, il picco a quota 108.
Da qui si scende poi nel dettaglio del 2023: degli incidenti rilevati dalla Polizia locale, 56 hanno avuto come protagonisti i ciclisti e in 46 casi hanno determinato feriti. Per quanto riguarda la micro mobilità, invece, nel 2023 sono avvenuti 16 incidenti con feriti. Situazione critica, dunque, oppure già favorevole a questo tipo di mobilità se rapportata con i numeri di altre città? Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia Stefano Carvelli, il paragone con situazioni assimilabili dimostrerebbe che Legnano i ciclisti stanno già bene così: lo proverebbe l’incidenza dei sinistri di mobilità dolce sul totale a Legnano se paragonata alla realtà di Padova, "città con maggiori percorsi ciclabili realizzati, dove si presume la bici sia usata di più e ci sia sicurezza". Ebbene, secondo il consigliere l’incidenza percentuale tre volte superiore degli incidenti di mobilità dolce registrata a Padova rispetto a Legnano starebbe a dimostrare che la situazione attuale è già soddisfacente e che, di conseguenza, parte degli interventi dell’amministrazione comunale sono sostanzialmente inutili. A partire dai percorsi di Bicipolitana.