Elezioni comunali a Lecco, il Pd ha deciso di puntare su Gattinoni

Il candidato sindaco sarà il direttore di Api che però non ha ancora sciolto la riserva. A inizio dicembre la riunione della coalizione

Mauro Gattinoni, 42 anni, attuale direttore di Api Lecco

Mauro Gattinoni, 42 anni, attuale direttore di Api Lecco

Lecco, 14 novembre 2019 - Il Partito democratico ha deciso di puntare su Mauro Gattinoni come candidato sindaco alle prossime elezioni comunali. Per la verità il nome dell’attuale direttore di Api Lecco (l’Associazione Piccole e medie imprese) circola ormai da tempo come la figura in grado di meglio sintetizzare gli interessi dell’alleanza di centrosinistra composta da tante anime geneticamente molto diverse tra loro: lo stesso Pd, i Cinque Stelle, la civica “Con la Sinistra cambia Lecco“ di Alberto Anghileri, Appello per Lecco e una lista di centro che dovrebbe convogliare i voti dell’elettorato cattolico-moderato, che poi è l’area da cui proviene Gattinoni e che in una Lecco tradizionalmente “bianca“ è bacino assai numeroso.

Quarantadue anni, una laurea in Scienze Politiche ad indirizzo economico con una tesi sul Marketing territoriale per lo sviluppo dei distretti industriali, dal 2017 Gattinoni è anche presidente di Fondazione Ambrosiana Attività Pastorali, diretta emenazione di Azione Cattolica Ambrosiana che si occupa di formare su tematiche religiose i laici impegnati nella vita della chiesa. Gattinoni è anche grande appassionato di corsa in montagna e a lui si deve l’invenzione della Scigamatt, la pazza corsa all’interno della festa della comunità di Acquate. L’operazione del Pd è il chiaro tentativo di smarcarsi da un candidato interno, come peraltro spiegato dallo stesso segretario, Alfredo Marelli, che qualche settimana fa chiarì che il partito non avrebbe candidato alcun assessore in carica.

Un’uscita che in sol colpo ha ha stoppato le velleità di Simona Piazza ma soprattutto quelle di Corrado Valsecchi, già uscito allo scoperto con un’autocandidatura che a più di un alleato non è piaciuta nei modi e nei tempi. Chi gli è vicino assicura che Valsecchi non l’ha presa benissimo e non è difficile crederlo ma non è nemmeno del tutto escluso che abbia rinunciato al sogni di correre per palazzo Bovara. Ogni chiarimento interno alla coalizione è rinviato ai primi del prossimo mese di dicembre quando dopo una serie di incontri bilaterali, è già stata fissata una riunione congiunta tra le liste di centrosinistra. «Ogni componente dovrà spiegare agli alleati tre cose - fa sapere Marelli -: le ragioni dello stare nella coalizione, gli obiettivi irrinunciabili e i metodi con cui si vorrà operare». 

In quella riunione si chiariranno insomma le posizioni politiche e non è detto che a fronte di alcune incompatibilità, qualcuno si possa anche sfilare. Da lì un programma su cui lavorare e solo in un secondo momento le forze rimaste faranno la sintesi sul candidato che rappresenterà l’intera coalizione. Vuole un’investitura dall’intera coalizione, non solo dal Pd Gattinoni, che da parte sua peraltro non ha ancora ufficialmente sciolto la riserva per una scelta nient’affatto facile: da una parte un incarico di sicuro prestigio, dall’altra la necessità di un cambio radicale sul fronte professionale. E il centrodestra? La coalizione sembra in fase di stallo perchè qui l’azionista di maggioranza, la Lega, vuole dare le carte, fo rte del 35% nazionale e soprattutto di un ruolo all’opposizione che, con la grana Ilva e il Pil in flessione, oggi è vantaggioso più che mai.  Il consigliere regionale Antonello Formenti e la collega comunale Cinzia Bettiga sono nomi su cui il Carroccio può puntare ma anche l’alleato Daniele Nava, sottosegretario regionale (Nuovo centrodestra) con una lunga carriera politica alle spalle (ex vice-sindaco ed ex presidente della provincia), alla fine potrebbe trovare trovare il via libera della coalizione. E se alla fine il centrodestra imitasse il centrosinistra e andasse a pescare nella società civile?