Technoprobe, i dipendenti lavorano meno ma guadagnano di più: ''Più diritti reali''

Nella Silicon valley della Brianza, a Cernusco Lombardone, è stato siglato un accordo sul contratto integrativo aziendale che prevede più soldi e assunzioni

I laboratori della Technoprobe

I laboratori della Technoprobe

Cernusco Lombardone (Lecco), 6 luglio 2022 – Lavoreranno un mese in meno all'anno ma prenderanno uno stipendio più alto di migliaia di euro. Alla Technoprobe di Cernusco Lombardone, multinazionale della microelettronica di precisione e qualità, è stato siglato un accordo per il contratto integrativo aziendale. L'intesa per i circa 1.500 dipendenti prevede una nuova organizzazione dei turni per garantire una produzione a ciclo continuo h 24 7 giorni su 7. Tra orario ridotto per festivi, domenicali e notturni e riposi ciò comporta una “perdita” di 136 ore di lavoro all'anno, cioè quasi un intero mese in meno.

Nonostante l'impennata dei prezzi delle materie prime, specialmente di quelle destinate alla tecnologia, i proprietari della Spa, che conta 11 stabilimenti in tutto il mondo e che si stimi valga oltre 3 miliardi e mezzo di euro, garantiscono lo stesso la piena retribuzione e l’intera maturazione di tutti gli istituti contrattuali connessi, come ferie e tredicesima. A conti fatti, con le maggiorazioni previste, i lavoratori si ritroveranno così parecchi soldi in più in busta paga. Con il nuovo accordo inoltre il valore premio di risultato per gli anni 2022 e 2023 avrà inoltre un significativo aumento e potrà superare i 5mila euro. Altro importante risultato raggiunto dai rappresentanti sindacali è l’impegno ad assumere a tempo indeterminato almeno 150 lavoratori entro il 31 maggio 2023. Inoltre, la stabilizzazione dei precari viene resa strutturale con l’introduzione dell’obbligo di assunzione a tempo indeterminato dopo 12 mesi di contratto, sia a tempo determinato, sia di somministrazione tramite agenzie interinali, sebbene la normativa preveda che l'obbligo scatti dopo 24 mesi di contratti a termine. E ancora: la possibilità di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale nella misura massima del 15% dei dipendenti, invece che del 4% previsto dal contratto collettivo nazionale di riferimento, e lo smart working con la definizione precisa degli orari di prestazione per garantire la disconnessione oltre che con la dotazione degli strumenti informatici per lavorare al meglio da casa. “Va riconosciuta la grande qualità dell’accordo sottoscritto, che coglie la necessità di costruire una società e un’economia nuove per far fronte alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalle emergenti tecnologie industriali – commentano Gabriele Fiore della Fim Cisl e Maurizio Oreggia della Fiom Cgil con i delegati della Rsu -. Un contratto che, favorendo la conciliazione famiglia-lavoro e contrastando il precariato, garantisce alle lavoratrici e ai lavoratori un significativo miglioramento delle condizioni di vita, un avanzamento nei diritti che sia reale, strutturale e conquistato con la contrattazione, e non apparente, limitato e frutto della benevolenza del datore di lavoro”.

Alla Technoprobe tra l'altro vengono pagati pure gli stagisti e gli studenti che svolgono i tirocini nell'ambito dei progetti di alternanza scuola-lavoro. I dipendenti poi beneficiano tra il resto di un orto aziendale sociale gestito da persona svantaggiate. Anche per questo quotidianamente centinaia di giovani e meno giovani qualificati inviano curricula per chiedere un posto di lavoro. Durante la pandemia i vertici di Technoprobe hanno messo a disposizione gratuitamente parte dell'azienda per allestire completamente a loro spese un hub vaccinale. Technoprobe è stata fondata nel 1995 praticamente nel box da Giuseppe Crippa, che oggi ha 87 anni. Vengono progettate e realizzate interfacce elettro-meccaniche denominate Probe Card utilizzate per il test dei semiconduttori. Il gruppo risulta essere il secondo produttore di Probe Card a livello mondiale in termini di volumi e fatturato ed è l’unico produttore sul territorio italiano. I principali produttori al mondo di semiconduttori ne sono clienti.

L'head quarter è a Cernusco Lombardone, trasformata in una sorta di Silicon valley della Brianza. In Italia ci sono altri stabilimenti ad Agrate e Osnago. Le altre sedi sono distribuite tra Europa, Taiwan,Corea del Sud, Cina, Singapore e Stati Uniti, dove lavorano complessivamente oltre 2.200 dipendenti. Lo scorso febbraio Tecnoprobe ha debuttato in Borsa. Nel 2021 i ricavi sono stati 391,7 milioni di euro, in aumento di oltre il 23% e l'utile netto è salito da 96,6 milioni a 118,3 milioni di euro. I dipendenti under 30 sono il 50% e le donne il 34%.