Quello di Perseverance è solo l’ultimo esempio di missione spaziale alla scoperta del Pianeta Rosso. L’interesse per Marte da parte dell’uomo in realtà si è fatto sempre più vivo dagli anni ‘60, quando le agenzie spaziali di Stati Uniti e Russia manifestavano la propria supremazia a colpi di sonde nello spazio. I primi risultati concreti delle esplorazioni sono stati forniti dalle sonde americane Viking 1 e 2, che hanno inviato sulla Terra migliaia di fotografie inedite di Marte; all’epoca però le sonde si limitavano a orbitare attorno al pianeta, senza mai atterrarvi. I primi rover sono invece riusciti a calpestare la superficie marziana solo dagli anni ’90 in poi, quando i lanci di Spirit, Opportunity e infine Curiosity hanno davvero permesso una conoscenza molto più completa di Marte e della sua struttura.
Negli anni si sono aggiunte alla corsa al Pianeta Rosso anche altre agenzie spaziali, come quelle di India, Cina ed Emirati Arabi: e sono state queste ultime due a completare con successo l’atterraggio delle rispettive sonde su Marte proprio in concomitanza dell’arrivo di Perseverance. Questo a dimostrazione del fatto che l’attenzione verso questo pianeta, da sempre il più studiato dall’uomo grazie alla sua vicinanza e alla sua somiglianza con la Terra, ormai è una questione mondiale.