Uccise e abbandonate nei boschi Il macabro scenario in Lombardia

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Purtroppo non è la prima volta che nei boschi della Lombardia vengono individuati i resti di una donna. In passato due macabri ritrovamenti si registrarono nel Lecchese. Era il 28 Agosto del 2007, quando a Morterone furono segnalati dei sacchi abbandonati nel bosco. Quando le forze dell’ordine giunte sul posto li aprirono bastò poco per rendersi conto che si trattava dei cadaveri di due giovani. Le donne riportavano ferite da arma da taglio, ematomi e sarebbero morte per soffocamento. Solo anni dopo le indagini hanno portato all’identificazione di due albanesi di età compresa tra 25 e i 30 anni: Joana Luminata Dan e Jonela Dragan. L’ipotesi più valida è quella per cui le due ragazze lavorassero nel giro della prostituzione controllato da albanesi e rumeni.

Quasi un anno dopo, il 20 Aprile del 2008, è stato rinvenuto da un’escursionista, il corpo di un’altra donna, tra i 20 e 30 anni, nel comune di Perledo a un paio di chilometri da Parlasco. Il cadavere riposto all’interno di un sacco di plastica, presentavasempre delle ferite da arma da taglio ed era in avanzato stato di decomposizione. Anche in questo caso il lavoro dei Carabinieri aveva portato all’indentificazione della vittima, Silvia Demciuc, moldava di 24 anni, residente a Oggiono dove lavorava come prostituta. In tutti i rinvenimenti si può osservare quindi uno schema ricorrente : stessi tagli, i resti avvolti in sacchi e gettati in punti non molto distanti dalla strada. Già all’epoca gli inquirenti indagarono per individuare eventuali collegamenti tra gli omicidi, senza trovare riscontri. Con quest’ultimo delitto la paura si insinua nuovamentre tra i cittadini della zona.

Alessia Mignanego